Come ricorderete ci siamo già occupati in passato di come le nuove tecnologie possano farci male (in determinate situazioni). Diversamente dalla scorsa volta però, in cui ci siamo occupati di come lo smartphone possa essere un elemento di disturbo nella relazione genitore-figlio, in questa psicopillola ci occuperemo di dipendenza da giochi online.
Tale dipendenza, sotto il nome di Internet gaming disorder (IGD), è stata recentemente inclusa nella quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM), così come nell’International Classification of Diseases (ICD-11) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Quindi parliamo di qualcosa di reale, sebbene, come nel caso di molte patologie, di qualcosa di molto circostanziato.
Qual è il gioco online che dà maggiore dipendenza?
Al netto che in maniera del tutto teorica è possibile sviluppare una dipendenza verso qualsiasi cosa, è anche vero che ci sono giochi che si prestano maggiormente allo sviluppo di un uso disfunzionale.
La ricerca di Musetti e colleghi (2019), recentemente pubblicata sul giornale Frontiers in Psychology, ha approfondito proprio questo aspetto confrontando la prevalenza di giocatori “problematici” e la tipologia di gioco. Ciò che emerso è che giocare ai Multiplayer Online Battle Arena (MOBA), come ad esempio il noto League of Legends, è associato ad un maggior livello di dipendenza da parte dei giocatori.
Quindi sarebbe bene evitare i MOBA?
Non esattamente. Allo stato attuale non è ancora possibile dimostrare al di là di ogni ragionevole dubbio un nesso causale. Infatti, è possibile che il genere MOBA attiri per sua stessa natura giocatori più problematici in cerca di quella soddisfazione che nella realtà viene loro negata e che quindi non “trasformi” giocatori sani e appassionati in ludopati, come invece ci verrebbe da pensare. La letteratura scientifica infatti evidenzia come il coinvolgimento, anche molto consistente in termini di ore spese, nell’attività di gaming non è problematico di per sé (Billieux et al., 2013; Burnay et al., 2015; Charlton and Danforth, 2007), ma lo diventa quando ci si immerge nella virtualità per compensare un malessere offline (Deleuze et al., 2019). Questo probabilmente è uno degli aspetti più importanti quando si parla di dipendenza da giochi online.
Fonti:
Mirko Duradoni