Cultura -IN- Mente: storie di tradimenti necessari

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Ho dormito con un altro, ma tu sei il più caro per me.


Tradire, dal latino tradĕre «consegnare», attraverso il significato di «consegnare ai nemici».

Tradire significa quindi rinnegare l’altro o qualcosa di noi stessi che non ci appartiene più? Si lega ad una necessità interna o esterna? Ma soprattutto, è una cosa negativa?

L’apparenza inganna, anche nelle tombe!

Un’antica e misteriosa iscrizione greca ritrovata nelle caverne di Maresha attorno al III-II sec. A.C. sembra darci un’interpretazione in merito al tradimento. Questa è la mia traduzione del testo inglese su Atlasobscura.com:

Non c’è nulla che io passa fare per te ormai, nulla che possa darti piacere. Ho dormito con un altro, ma ti amo, sei l’unico che conta per me. In nome di Afrodite, sono felice di una cosa: ho il tuo cappotto come garanzia. Ma scappo, ti lascio alla libertà. Fai ciò che vuoi. Non colpire il muro, il rumore si sente dall’interno. Comunicheremo la nostra presenza l’uno con l’altro attraverso i movimenti. Questo sarà il nostro segnale.

Sembra proprio che le tombe fossero un’ottima location per gli incontri amorosi, lontani da occhi indiscreti, e sembra anche che una fanciulla stia dando l’appuntamento al proprio amato, dopo averlo tradito.

Tuttavia, gli studiosi che hanno pubblicato il Corpus Inscriptionum Iudaeae/Palastinae nel 2010 non sono affatto convinti che l’interpretazione sia così immediata! Questo perché lo studioso Mitchell Dahood, gesuita americano ed esperto di Semitic Studies, affermava che spesso gli uomini lasciavano un pegno alle prostitute (ecco la “garanzia”), mentre nel libro di Amos si legge che tale pegno poteva essere proprio di un mantello (quindi un “cappotto”). Molto più interessante l’interpretazione di Ecker, secondo cui una donna parla con amato deceduto: del resto siamo in una tomba! In questo caso si tratterebbe di un “botta e risposta” tra i due. Io sono a favore della tesi sulla prostituta: nel testo viene nominata Afrodite, patrona dell’etère (come riportano molti nomi dei templi a lei dedicati con epiteto Hetaira, compagna), profili di donne che acquisirono moltissimo potere in età ellenistica, anche presso le corti. Se così fosse, poi, il tradimento farebbe anche meno male…

Il libro? È carta passata…

Alzi la mano chi ha tradito la carta! Chi non l’ha ancora fatto, forse sarà tentato da un nuovo strumento di piacere: si piega come uno smartphone, verrebbe da dire oggi, ma è un e-reader. È il prototipo avanzato di E Ink Corporation, la società creatrice dell’inchiostro elettronico.

Si legge, si scrive, si piega. Come se fosse carta, quindi? Proprio qualche giorno fa restavo incantata di fronte alla pubblicità del paper tablet: una meraviglia. Ma nella lotta tra cartaceo (bello, profumato, carico di emozioni, ma davvero pesante da traslocare) e l’e-reader (più freddo, ma decisamente più pratico) adesso si inserisce così, a tradimento, l’ebook pieghevole su cui si può scrivere. IL TRIANGOLO NO!

Cos’altro dovranno inventarsi le case editrici per vendere i cartacei? Non è un caso, a mio avviso, se col dilagare del mercato del libro digitale, le copertine dei cartacei siano diventate delle piccole opere d’arte. Ma cosa possiamo fare noi poveri lettori, mentre il marketing ci inebria da un lato con questi bei libri cartacei, tutti bramosi di essere sfogliati, e dall’altro con tutti questi ebook-offerta-lampo-che-li-compri-con-un-click?

Due amori, due amanti. Eh no, l’ebook pieghevole non ci voleva proprio a complicare le cose. Ma del resto, a volte si tradisce soprattutto per necessità. E lo spazio per mille libri in casa ce l’aveva solo Umberto Eco. Aggiungete gli acari, i traslochi (sì, ancora), lo spreco della carta e la cura dell’ambiente. Ormai il libro è un cimelio da regalare o un accessorio per le foto delle bookblogger. È carta passata. L’avreste mai detto quando giuravate che mai e poi mai vi sareste comprati un e-reader?

Online Viewing Rooms: tradizione tradita

Proprio qualche giorno fa leggevo un articolo sconvolgente su The Guardian. Un focus su tutti i professionisti dello spettacolo dal vivo (come ad esempio i tecnici del suono), che attualmente si sentono dei “falliti” a causa della Pandemia. Naturalmente non piange solo il mondo della musica, ma un input arriva dall’arte: Art Basel vuole coinvolgere 100 gallerie per ogni edizione in 4 giorni di esposizione. Le Online Viewing Rooms vengono inaugurate con OVR: 2020 (opere realizzate quest’anno e in diretta dal 23 settembre al 26 settembre) e OVR: 20c (opere del XX secolo in diretta dal 28 ottobre al 31 ottobre). Sarà presente una chat dal vivo per far interagire gli spettatori.

Addio passeggiate nei musei. Addio selfie col quadro famoso. Addio visite guidate con gli amici il sabato pomeriggio. Da oggi si chatta con la galleria. Ma questo forse è il tradimento più necessario di tutti. E’ il tradimento per ripicca, di chi è stato già tradito.

Family First (per le donne)

Alto tradimento: una mamma su tre pensa di lasciare il lavoro se continua la didattica distanza. Secondo le statistiche il 94% delle italiane è intervenuto per aiutare i figli con i compiti a casa: ci vorrebbero ben quattro ore al giorno di assoluta dedizione per supportare i propri pargoli. Secondo il 65% delle intervistate questa attività non è conciliabile con il lavoro. Nel resto d’Europa, però non è così.

E qui scatta il domandone. O meglio, le domandone.

  • L’homeschooling all’estero è più efficace?
  • I padri all’estero sono più presenti?
  • Le madri italiane sono troppo apprensive?

Perché alla fine, didattica a distanza o meno, ‘sti figli i compiti devono impararli a fare anche da soli. Non sarà forse un problema educativo? È il sistema che tradisce le donne il più delle volte, ma qui c’è da chiedersi anche se serva davvero tutta questa cura per lo studio dei figli.

Quindi bisogna capire chi è il vero traditore qui. La società, l’uomo o la donna con se stessa?

Alessia Pizzi

Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista Pubblicista, Consulente di Digital Marketing, ma soprattutto fondatrice di CulturaMente: sito nato per passione condivisa con una squadra meravigliosa che cresce (e mi fa crescere) ogni giorno!

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