Guardando The Big Bang Theory vi siete mai chiesti che tipo di bambino fosse Sheldon Cooper? Qual era il rapporto con la mamma Mary? Beh, ora è arrivato il momento di scoprirlo.
Da pochi giorni è uscito il pilot di “Young Sheldon”, interpretato da Iain Armitagema. Lo Show targato CBS creato da Chuck Lorre e Steve Molaro, è nato come spin-off e prequel della serie The Big Bang Theory. A prescindere dalla serie madre, non si tratta di una vera e propria sitcom statunitense ma di un drama-comedy.
Ambientata nel 1989, Young Sheldon racconta le vicende del giovane (futuro fisico teorico) Sheldon Cooper. Un bambino di nove anni con una vita decisamente fuori dagli schemi. Un cervellone con la passione per i calcoli matematici e scientifici avanzati che cerca di sopravvivere ad una quotidianità fatta di un prematuro accesso al liceo – molto idealizzato -, una famiglia normale in cui si sente stretto e la sua inettitudine ad interagire con il mondo esterno.
“Jane Goodall è dovuta andare in Africa per studiare le scimmie. A me bastava andare a cena.”
Accompagnata dalla voce narrante di Jim Parson – che interpreta un adulto Sheldon Cooper in TBBT – il pilot potrebbe avere le qualità per essere una serie destinata forse ad un buon successo. Gli ingredienti sono semplici: sceneggiatori creativi, la bravura del protagonista e dulcis in fundo un invisibile Jim Parson. E’ risaputo che l’attore di TBBT è in grado di tenere la scena da solo, una sorta di catalizzatore che tiene incollato lo spettatore allo schermo.
Con il pilot di “Young Sheldon” gli sceneggiatori hanno mostrato però un lavoro completamente diverso rispetto al contesto in cui siamo abituati a vedere Sheldon.
Da un punto di vista tecnico, gli ideatori hanno optato anziché per la solita serie single camera, con impostazione teatrale e ormai superate risate fuori campo, ad una serie multi camera. Un elemento a favore che si somma ad altri aspetti positivi.
Uno show pensato non per far ridere, quanto più per comprendere l’evoluzione di uno dei personaggi più discussi dell’entertainment. Infatti, decisamente più d’impatto sono le scene emotive che mostrano uno Sheldon molto più sensibile.
Ma cosa si nasconde dietro Young Sheldon?
La serie è un prodotto che davvero può offrire molti spunti di riflessione su argomenti sensibili, come ad esempio la difficoltà per alcuni bambini di relazionarsi, con il rischio di restare chiusi nel proprio mondo.
Non sappiamo se la serie eguaglierà il successo di TBBT, ma l’idea di vedere le origini del ragazzo più strano, strambo e divertente incuriosisce e non poco.
Non posso dire che lo show mi abbia convinto, ma è solo un pilot. Elementi interessanti ce ne sono, ma sono sufficienti a tenere gli spettatori incollati per tutta a stagione? Beh è presto per dirlo, e allora diamo una seconda possibilità alla serie e vediamo cosa accadrà a partire dal 2 novembre.
Angela Patalano