Una serie di sfortunati eventi 2: l’umore nero torna su Netflix

Una serie di sfortunati eventi 2
Una serie di sfortunati eventi 2

Tornano su Netflix le avventure dei fratelli Baudelaire, alle prese con i complotti del conte Olaf.

“Una serie di sfortunati eventi”  è la serie tratta dal ciclo di romanzi di Lemony Snicket (pseudonimo di Daniel Handler). I libri, 13 in tutto, raccontano con toni tragicomici le vicende sventurate dei fratelli Baudelaire, orfani tormentati dalla sfortuna. Il malvagio conte Olaf (Neil Patrick Harris nella serie) infatti  li perseguita per impadronirsi dell’enorme patrimonio che possedevano i genitori dei Baudelaire. La prima stagione aveva seguito le vicende dei primi quattro romanzi (“Un infausto inizio”, “La stanza delle serpi”, “La funesta finestra” e “La sinistra segheria”). La nuova stagione, quindi, prosegue con i seguenti cinque della serie: “L’atroce accademia”, “L’ascensore ansiogeno”, “Il vile villaggio”, “L’ostile ospedale” ed “Il carosello carnivoro”. Annunciata da un trailer, la serie è ora in onda.

La trama

Il pattern della serie è sempre pressappoco lo stesso: i Baudelaire vengono affidati a dei tutori legali che si rivelano inadeguati e cadono vittime delle trame del conte Olaf. Quest’ultimo, aiutato dai suoi scagnozzi, escogita bizzarri travestimenti e riesce sempre a complicare la vita degli orfani. Tuttavia grazie all’intelligenza di Klaus (Louis Hynes), all’ingegno di Violet (Malina Weissman) e all’intraprendenza di Sunny (Presley Smith) si trova sempre una via d’uscita.

Ambientazioni grottesche

Le ambientazioni della serie sono un marchio distintivo. Con qualche reminiscenza alla Tim Burton, i Baudelaire si muovono all’interno di ambienti cupi e grotteschi, dall’austera accademia dove vige un rigore militare fino al vile villaggio dove uno stormo di corvi incombe su tutti. Spiccano però delle note di colore qua e là, soprattutto i vestiti dei bizzarri personaggi o gli improbabili travestimenti del conte Olaf.

Una serie di sfortunati eventi 2

Humor nero

Il punto di forza della serie, però, è il suo humor nero. Il narratore, che impersona Lemony Snicket (Patrick Warburton), commenta spesso gli episodi avvisando i lettori che non ci sarà alcun lieto fine. In questo mantiene esattamente i toni del libro. Alcuni personaggi, poi, prorompono in esclamazioni dense di dark humor. Esme Squalor (Lucy Punch), ad esempio, nella sua ossessione per ciò che è di moda, dice agli orfani che avrebbe voluto adottarli prima, ma gli orfani sono stati “out” per molto tempo.

Spiragli di luce: le biblioteche

In questi quadri a tinte fosche, però, c’è sempre un pochino di luce. Di solito sono le biblioteche che gli orfani incontrano lungo la strada: la biblioteca dell’austera accademia, o il dirigibile pieno di libri di Hector nel vile villaggio. Quest’idea viene sempre ribadita nei libri e nella serie, e riassunta nella battuta:

Una biblioteca è come un’isola in mezzo al vasto mare dell’ignoranza, specialmente se la biblioteca è molto alta e l’area circostante è allagata.

Questa mistura di pessimismo, speranza e humor rende la serie davvero unica.

Davide Massimo 

Sono nato e cresciuto a Roma, dove ho conseguito presso La Sapienza-Università di Roma una laurea triennale in “Lettere Classiche” e una laurea magistrale in “Filologia, Letterature e Storia del mondo antico”. La mia più grande passione sono i libri e la letteratura di ogni epoca e paese (non solo classica), le biblioteche, i manoscritti, i libri antichi e rari. Ho studiato teoria musicale e pianoforte per diversi anni. Tra le mie altre passioni ci sono i viaggi, la fotografia e il cinema.

COMMENTA QUESTA DOSE DI CULTURA

Lascia un commento!
Inserisci il tuo nome qui