Quinto episodio di Rick and Morty, una delle tante perle di Adult Swim, con umorismo macabro e tanti Mr. Meeseeks.
Eccoci a quinto incontro con Rick and Morty, universi paralleli, portali interdimensionali, black humor, risvolti inaspettati e le creature più esilaranti di tutta la serie, i Meeseeks! Se però non ricordate cos’è successo nella puntata precedente e non ve la sentite di proseguire, non disperate e cliccate qui.
“L’esistenza è un dolore per i Meeseeks, Jerry, e faremo di tutto per alleviare quel dolore”
Di ritorno da un’avventura traumatizzante e come sempre fuori dall’ordinario, Morty, ormai stufo di seguire Rick nelle sue deliranti avventure senza poter mai avere la possibilità di dire la sua, sostiene che sia arrivata l’ora di lasciare che sia lui a guidare la prossima spedizione e i due fanno una scommessa: se l’avventura che sta per cominciare dovesse rivelarsi un fiasco, il ragazzo non avrà più voce in capitolo in quelle a venire.
Ma è mai possibile iniziare a lavorare su qualcosa senza che la propria famiglia venga a disturbare il processo creativo in atto? Certo che no, neanche nei cartoni animati: senza neanche aver avuto tempo di mettere un piede fuori casa, ecco Beth, Summer e Jerry alla carica con i loro trascurabilissimi problemi di tutti i giorni che davvero non possono costituire neanche una lontanissima minaccia rispetto a spiriti demoniaci che vivono in altre dimensioni, giusto? Perciò perché non liquidarle sin da principio? Ed ecco comparire la cosa che rimarrà nei vostri cuori per un considerevole lasso di tempo: la scatola dei Meeseeks (“Miguardi” nell’adattamento italiano, che stavolta lasceremo un pochino nell’angolo) in grado di evocare degli schiavi umanoidi azzurri che risolvono i problemi dei loro padroni.
Ed ecco che, liberati dalle incombenze che la convivenza con una famiglia bisognosa comporta, Rick e Morty entrano in una dimensione dal gusto fantasy alla ricerca di una quest, si imbatteranno nel tipico gigante che vive sulla nuvola (Jack e il fagiolo magico così come I viaggi di Gulliver ma rielaborati in chiave piacevolmente slam), verranno messi sotto accusa e salvati da un angelo in giacca e cravatta e, nonostante Rick continui a borbottare su quanto quest’avventura sia un fiasco totale, ci sarà anche spazio per lumaconi, pub per gente a forma di scale e altri strambi figuri e, come dimenticarsene, per pedofili.

Nel frattempo, Beth, Summer e Jerry si sono cimentati con l’uso della Scatola Meeseeks e, nonostante Rick si sia raccomandato di fare solo richieste semplici, indovinate chi si è involontariamente strangolato con le proprie mani? Com’è logico che sia, Jerry porterà all’esasperazione il suo schiavo azzurro al punto tale che questo evocherà a sua volta altri Mr. Meeseeks senza riuscire a risolvere il desiderio iniziale di Jerry. E la frustrazione di non riuscire a soddisfare il proprio padrone è troppo grande per una pletora di Mr. Meeseeks, che decidono di eliminare il problema alla radice… Il tutto avviene sempre sull’orlo della solita crisi matrimoniale che porta Beth ad accarezzare l’ipotesi di scappare a gambe levate dalla presa di Jerry.

Esilarante e allo stesso tempo macabro, la puntata ha un risvolto lievemente malinconico che fa pensare, giocando sul rapporto “vita e morte” di questi personaggi apparentemente demenziali, le cui condizioni di vita sono simili a quelle dei geni della lampada, “esprimono un desiderio e poi spariscono”, che soffrono nel momento in cui il loro obiettivo sembra sfumare e viene imposta loro una permanenza vitale fuori programma. Vedremo a cosa sono disposti i Meeseeks pur di portare a termine ciò che sono stati chiamati a svolgere e sprofondare in una morte confortante: infatti, non c’è alternativa plausibile alla risoluzione del proprio compito se non… Il delirio!
Ecco ciò che ci suggeriscono i Meeseeks: morire al momento giusto piuttosto che brancolare nel buio e senza scopo. E se tale schema vitale venisse applicato all’essere umano, che elucubrazioni ne verrebbero fuori? Chi lo sa, l’importante è che non vi capiti mai di ritrovarvi nelle mani di Jerry Smith. Finché, infatti, a subirne i danni sia Beth, Morty, un Mr. Meeseeks o tutti insieme, è sempre un piacere poter ammirare l’inettitudine di un personaggio costruito ad arte, che non delude mai nella sua incapacità a farsi valere (e a brancolare nel buio!).
Un piccolo appunto: fino a questo momento, la traduzione e il doppiaggio non sono stati davvero il nostro pallino, nonostante ci siamo raccomandati sin da subito la visione in lingua originale, però, in questo episodio, il doppiaggio originale di Justin Roiland, co-ideatore della serie insieme a Dan Harmond (che ci teniamo sempre ad applaudire con una standing ovation), differentemente dall’adattamento italiano, è in grado di regalarvi una di quelle esperienze che si eradicheranno nel vostro cervello ed usciranno debitamente fuori durante i momenti meno opportuni. Come, per esempio, mentre sarete nella stanza d’attesa del dentista e scoppierete improvvisamente a ridere perché la camicia azzurra della signora di fronte a voi vi ha riportato alla mente: “HELLOOOOO, I’M MR. MEESEEKS! LOOK AT MEEEE!”.
Guardare per credere:
Quest’incredibile ed arricchente esperienza potrà essere acquisita unicamente guardando Rick and Morty in lingua originale. Non assicuriamo lo stesso apporto di risate attraverso il doppiaggio italiano, per quanto coerentemente adattato.
Tuni Laurenti