Once upon a time riparte con la settima stagione. Tantissime novità nel cast e nelle storie (forse!). Ve lo raccontiamo con qualche commento… personale!
Venerdì 6 ottobre è andata in onda sull’Abc la prima puntata della nuova stagione di Once upon a time. Ed è una prima puntata che sa tanto di nuovo pilot. Mancano, infatti, i volti che siamo ormai abituati ad associare alla serie. Jennifer Morrison, Josh Dallas e Ginnifer Goodwin hanno annunciato la loro intenzione di abbandonare la serie mentre erano ancora in onda le ultime puntate della sesta stagione. Una scelta che, sebbene abbia rattristato i fan veterani della serie, ha anche risollevato le speranze di chi non la riteneva più all’altezza delle aspettative. Non si può negare che lo show creato da Edward Kitsis e Adam Horowitz abbia regalato degli episodi memorabili ed entusiasmanti così come altri poco originali, con una trama molto debole e ripetitiva.
Eccoci dunque davanti a un nuovo inizio.
Nuovi attori, alcuni nuovi personaggi e… un’altra maledizione, un’altra amnesia, un altro happy ending andato in fumo. D’altra parte, si sa che le fiabe ripetono (molto). E bisogna dire che, in questo caso, i numerosi rimandi non disturbano affatto.
Ma andiamo con ordine.
“Voglio cercare la mia storia”
Passano le stagioni, ma Henry rimane sempre un adolescente irrequieto, mai contento di quello che ha o che è. Non gli basta essere l’Autore, vuole anche più versioni di se stesso, vivere le sue avventure (in effetti, lo hanno spesso e volentieri lasciato a casa… chissà perché!), trovare il suo cerv… ehm… eroismo. E così, il giovane sceglie di abbandonare gli studi e trascorrere del tempo nella Foresta Incantata, facendo così perdere a Regina ogni speranza di avere un figlio laureato.
Un nuovo amore… iniziato male.
Qualche anno dopo, ritroviamo il nostro Henry nella Foresta Incantata un bel po’ cresciuto (il che gli ha fatto bene) e con ancora benzina nella moto.
Mentre corre verso la sua meta, si scontra con quella che sarà il suo vero amore: Cenerentola in un’altra versione della fiaba. Ma l’inizio della storia è molto poco romantico: nonostante Henry cerchi di fare colpo, di essere gentile e pure di provare a flirtare, riceve un pugno e gli viene sottratta la moto. D’altra parte, l’incontro dei suoi nonni non fu poi più fortunato all’inizio.
Seattle, tempo presente.
Nel presente Henry è un uomo disilluso. Tassista per arrotondare, scrittore in crisi con un unico libro alle spalle. Un libro che racconta una storia che non ricorda più di aver vissuto. È strano ma incredibilmente reale vedere Henry, il “vero credente” per eccellenza, non avere più fede nella magia. E così, con un richiamo fin troppo evidente al pilot della serie, rifiuta di credere di essere il padre di Lucy.
La bambina è decisamente una versione molto più sveglia e intraprendente del piccolo Henry che abbiamo conosciuto sette anni fa. Come lui, però, fa di tutto affinché il genitore creda alla sua storia e alla necessità del suo intervento per salvare la famiglia. Pare proprio che Henry sia destinato a essere il nuovo “salvatore”, l’unico in grado di rompere la maledizione. Ma cos’è questa nuova maledizione? Chi è stato a scagliarla? E soprattutto, chi sarà questa volta il cattivo?
La nuova Stoorybrooke
Inevitabilmente, Henry finisce a Hyperion Heighs, dove sono state relegate le vittime della maledizione. Il quartiere è sicuramente più moderno e realistico della nostra cara vecchia Storybrooke. Niente tavole calde a conduzione familiare o improbabili negozi di pegni, ma bar, grattacieli e fast food (i fan di Lost avranno riconosciuto il Mr Cluck’s!).
Ed è qui che incontriamo alcuni dei volti che ci sono familiari e che ci hanno fatto innamorare della serie. La sindaca Regina è diventata la barista Roni, una donna forte, sorridente, in crisi economica. Ritroviamo Rumple, sempre più violento nei confronti del prossimo, con al suo seguito un’Alice inquietante e molto misteriosa. E poi c’è lui: l’agente Rogers (come la sua nave) alias Hook. Il pirata è rimasto l’uomo buono e gentile che si è riscattato dai suoi errori del passato. Come agente cerca di dare una mano (ma l’altra sarà davvero mancante?) a Henry a ritrovare la sua auto rubata (eh… il karma!). Hook è l’unico che nel corso della puntata sembra reagire nel momento in cui vede un’immagine di Emma nel libro di Henry Once upon a time. Proprio come Snow/Mary Margaret guardava Charming/David in coma sentendosi misteriosamente legata a lui, così anche Hook rimane incantato da quel disegno. La forza del vero amore che va oltre qualsiasi maledizione è un tema caro alla serie che ritorna ancora, inevitabilmente, con grande gioia dei cuori più romantici.
La nuova cattiva
Victoria Belfrey, matrigna di Cenerentola, è la nuova nemica da sconfiggere. Donna elegante e assetata di potere, Victoria ha in pugno il quartiere e, esattamente come la Regina della prima stagione, vuole ottenere la custodia permanente di Lucy. La paura è ciò che costringe tutti al silenzio e che impedisce alla comunità, un tempo molto unita, di contrastare Victoria.
Fin quando Roni non dà ascolto alla Regina che è in lei. Ispirata dalla speranza incarnata da Lucy, decide di non cedere alle pretese di Victoria e di tenersi il proprio bar. Un piccolo gesto di sfida da parte di chi non vuole cedere alle angherie più crudeli e che crede nella bontà, nel coraggio… nella possibilità di cambiare le cose.
“Perchè il primo passo per un nuovo inizio è immaginare che si possa realizzare”
Le lancette dell’orologio hanno ricominciato a muoversi anche in questa nuova stagione. Ricomincia la lotta del bene contro il male e ricomincia la dose di magia che la serie ha sempre voluto diffondere. Nonostante tutte le imperfezioni e le difficoltà, Once è uno show fatto di buoni sentimenti, di emozioni forti, di sorrisi, di lacrime… ma è soprattutto un invito a non arrendersi e a non perdere mai la speranza.
“Once upon a time” sono le parole che scriverà Henry alla fine dell’episodio, le prime dopo tanto tempo. Un nuovo “c’era una volta”, un nuovo libro, un nuovo inizio. E questa è la cosa che ci emoziona di più nella serie e nella vita. Perché come rivela la piccola ma incredibilmente saggia Lucy “nessuna storia è perfetta, ha solo bisogno di iniziare”.
E allora… shall we begin?
Federica Crisci
Francesca Papa