Grey’s Anatomy 14×7-8: 300 volte Meredith, l’amore, gli amici, la chirurgia

Grey's Anatomy 14

Il settimo episodio di Grey’s Anatomy 14 si intitola “Who lives, who dies, who tell your story” ed è il trecentesimo della serie cult della ABC.

Ma più che altro questo trecentesimo episodio ci racconta chi manca a chi e porta un po’ di struggente nostalgia in Grey’s Anatomy 14.

Quando seguite da anni una serie tv che nel frattempo ha visto andare via molti dei personaggi originari, vi chiedete mai che fine questi abbiano fatto? Oppure vi meravigliate del fatto che i personaggi rimasti non parlino mai di quelli usciti di scena? Noi sempre. E ci meravigliamo ancora di più quando sembra quasi scendere l’oblio sulla migliore amica, il miglior amico, la ex moglie, la sorella.

Bisogna ammettere che in Grey’s Anatomy alcuni personaggi storici andati via aleggiano ancora come fantasmi con frequenza periodica. Di altri, però, poco si sa.

Il settimo episodio di Grey’s Anatomy 14 vuole rendere omaggio a quei rapporti d’amore o d’amicizia che nella serie si erano interrotti. Per questo è stato pubblicizzato come “una lettera d’amore” per i fan della prima ora. D’altronde, solo chi segue fin dalla prima puntata, può davvero apprezzarlo.

A noi, in realtà, è piaciuto a metà. Ci aspettavamo di commuoverci e, in effetti, qualche lacrima l’abbiamo versata. Ma ci aspettavamo anche di rivedere qualcuno dei personaggi storici, ormai fuori scena. Invece, non rivediamo Izzie e Cristina, ma solo dei giovani medici che somigliano tanto a loro e ad O’ Malley.

L’incipit della puntata nutre le nostre aspettative.

Infatti, Meredith ed Alex viaggiano sul ferryboat. In maniera un po’ implicita parlano di Derek e di quanto sarebbe stato felice, ma soprattutto geloso, della candidatura di Meredith al premio Harper Avery.

Inoltre, sentiamo nuovamente le note della sigla iniziale, con le immagini delle scarpe rosse sul pavimento e i quattro piedi nudi che si scaldano a vicenda su un lettino operatorio.

L’episodio scorre tra scene che seguono l’intreccio degli episodi attuali ed altre in cui si ricorderanno le storie passate. Ammettiamo che è stato trovato un certo equilibrio. Vediamo, pertanto, i momenti imbarazzanti per Owen e Amelia a causa della storia tra il primo e Carina De Luca. Ma, soprattutto, ci emozioniamo per le scene in cui si ricorda chi non c’è più ed è lontano.

Ogni personaggio ancora nella serie ne ricorda uno già uscito. Così sarà scanzonato il collegamento con Cristina di Alex e Meredith, pieni di tenerezza il ricordo di Zola per il suo papà morto e la nostalgia di Sofia e Arizona per la lontananza di Callie.

Gli sceneggiatori ci tengono a farci sapere che è ancora vivo il rammarico per la perdita di George O’ Malley. Non manca la menzione di  Lexie e del dr. Burke. Ma noi siamo rimasti piacevolmente colpiti e un po’ stupiti dall’intensità di Arizona nel ricordare Mark Sloan.

L’ottava puntata, “Out of Nowhere”, ci regala un po’ di suspence.

Anche l’ultima puntata di Grey’s Anatomy 14 prima della pausa pre-festa del Ringraziamento, all’inizio, si presenta deludente. Infatti, la passione incontrollabile di turno tra lo strutturato/specializzando senior con la matricola l’abbiamo già vista più di una volta. Confessiamo che cominciamo ad annoiarci.

Prevedibili sono poi i momenti imbarazzanti e le piccole palpabili gelosie incrociate tra Amelia, Owen, Arizona e Carina DeLuca.

Grey's Anatomy 14

Tuttavia, appena ci si sta per rassegnare alla noia, gli sceneggiatori ci somministrano una dose di adrenalina. L’ottavo episodio di Grey’s Anatomy 14 è, infatti, il classico episodio aperto, con il tipico cliffhanger, che prelude ad una pausa di mezza stagione.

Il Grey’s Sloan Hospital è sotto attacco informatico e arriva niente di meno che L’FBI per risolvere il problema. E’ interessante vedere la reazione di medici e infermieri ormai abituati a lavorare solo con monitor e cartelle digitali sui tablet. Dovranno fare una diagnosi e prendere decisioni sulla vita dei pazienti, rispolverando i metodi “dell’età della pietra”. Inutile dire che il mitico dott. Webber sarà come sempre un faro per tutti in questa situazione, per l’esperienza accumulata in anni in cui la tecnologia era meno presente negli ospedali.

Ancora una volta vediamo la dr. Bailey alle riprese con le difficoltà della leadership, ma solo alla prossima puntata vedremo come se la caverà (anche se non abbiamo dubbi sul trionfo del girl power anche questa volta).

Il finale di puntata contiene un incontro sorprendente e repentino, girato benissimo perché rende perfettamente lo smarrimento e la tensione dei personaggi.

Stefania Fiducia

Splendida quarantenne aspirante alla leggerezza pensosa. Giurista per antica passione, avvocatessa per destino, combatto la noia e cerco la bellezza nei film, nella musica e in ogni altra forma d'arte.

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