Gomorra: la serie 3×09/3×10, la fretta è cattiva consigliera

Gomorra: la serie 3x09/3x10

Arrivati allo sprint finale, questa finora esemplare stagione di Gomorra: la serie trova i primi inciampi proprio sul più bello.

Le due nuove puntate, che servono molto a costruire il doppio finale sicuramente esplosivo della prossima settimana, presentano i difetti congeniti della serie moltiplicati per due. Già solo quello accade nell’episodio 9, idealmente, avrebbe potuto occupare un arco narrativo di tre/quattro episodi. La tensione della puntata 10, ugualmente, svanisce quando sappiamo che il problema di Genny si risolverà entro quei 45 minuti.

Gomorra: la serie ha sempre una dannata fretta, e non si capisce mai bene il perché. Il clan di “sangue blu” entra nel sistema, poi ne esce praticamente subito, e un terribile fatto di sangue scatena una reazione sanguinosa per cui arrivano, subito, le conseguenze. Tutto ciò in mezz’ora almeno. Perché si può esplorare di più cosa vuol dire, per dei giovani outsider, vivere nel sistema camorristico? Perché non prendere il tempo per vivere e capire le conseguenze emotive delle scelte sbagliate?

La fretta è sempre cattiva consigliera, e quella della serie sembra quasi quella del suo personaggio. Lo scontro generazionale segue uno schema ovvio, con i giovani che al primo problema reagiscono in maniera eccessiva, senza ragionarci su, senza contemplare altre soluzioni, senza confrontarsi. L’istinto guida Enzo, ma tale sentimento, e tutto ciò che finora ha vissuto, lo rendono ancora più umano. Anzi, probabilmente Enzo è davvero il primo personaggio empatico proposto da Gomorra: la serie. Se gli altri, in un modo o nell’altro, sono tutte figure negative, tutti mostri, Enzo è sempre mosso da dubbi, da motivazioni che provengono dalla storia personale, dal bene che prova per la sua famiglia naturale e per la sua famiglia di strada. Non sempre è comprensibile, naturalmente, ma ha un’innata tristezza addosso che rende il suo percorso tragico, non volutamente mostruoso.

Ma se la fretta è cattiva consigliera, una invece molto capace è certamente Patrizia.

Il problema, semmai, è quanto questo personaggio sia stato sottoutilizzato finora. Incastrata nel decimo episodio in una trama da film di serie B americano, da tutta la stagione Patrizia continua a rubare ogni scena in cui appare e poi non se le dà il materiale necessario per lasciare una vera impronta. Sembra il destino di tutti i personaggi femminili della serie, in realtà sempre e solo pedine.

Non credo Gomorra: la serie, purtroppo, migliorerà questi aspetti. Per una volta, avranno la scusa di poter dire “non c’è tempo” e andare di fretta. Mancano solo due puntate dopo alla fine di questa terza stagione, ed è lecito aspettarsi tante sorprese ma soprattutto una qualità più alta rispetto a questa fase di metà stagione leggermente sottotono.

L’immagine scelta per questo articolo è sia evocativa, sia un forte monito. Questi sono i veri pregi di una serie che ogni volta, anche nelle puntate meno riuscite, lascia sempre e comunque un segno.

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Emanuele D’Aniello

Malato di cinema, divoratore di serie tv, aspirante critico cinematografico.

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