“When people ask you what happened here, tell them the North remembers, tell them Winter came for House of Frey”
L’inverno è finalmente arrivato. E questo ritorno di Game of Thrones, attesissimo dopo così tanti mesi dallo strepitoso finale della scorsa stagione, è tutto racchiuso in quella frase che i fans conosco benissimo: the North remembers.
Quella sibillina frase non è solo il simbolo della scena iniziale, il catartico completamento della vendetta di Arya. No, è letteralmente il manifesto della serie. Ricordare, per il mondo di Game of Thrones, è fondamentale, praticamente vitale.
Una serie, e ancora prima una raccolta di romanzi, in cui la chiave è proprio il ricordo del passato. Un passato che, perdonate il gioco di parole, non passa mai, non ci abbandona mai, e anzi ritorna. Il racconto è strapieno di accadimenti del passato narrati dai personaggi, continuamente. E tutte le azioni del passato non solo hanno conseguenze, ma continuano a vivere e tormentare chi cerca di vivere il presente.
Questa prima puntata della nuova stagione è proprio incentrata sulla lotta tra passato e futuro. C’è chi vive nei ricordi, come Arya, Daenerys, il Mastino, Sansa, Euron e Jamie. La prima è ancora accecata dalla vendetta per chi ha perso nel corso del tempo. La seconda vuole ripartire dai luoghi passati della grande tradizione della famiglia. Sansa pensa alle antiche tradizioni dell’onore delle casate, mentre il Mastino è afflitto dal senso di colpa dei ricordi di gente incontrata durante il suo cammino. Jamie e Euron addirittura raccontano il loro primo incontro come due cantori di gesta antiche.
Poi c’è chi invece, come John e Cersei, pensa al futuro. John è stanco dei riti e delle tradizioni che hanno solo portato odio e divisione. Cersei non vuole più affogare nei ricordi luttuosi che ormai la circondano ovunque. Sono gli unici a capire, per motivi diversi, quanto l’ancorarsi al passato abbia portato errori e dolore a tutti personaggi.
Ma questa battaglia tra passato e futuro è insita nella stessa creazione della serie, in un discorso meta per palati fini.
Il passato è rappresentato dai libri di George R.R. Martin, oramai. La serie tv già dalla scorsa stagione ha superato il materiale finora offerto dai libri del creatore di questo mondo, e queste nuove puntate rappresentano un territorio se possibile ancora più inesplorato rispetto allo scorso anno. Gli sceneggiatori Benioff e Weiss hanno fatto un lavoro gigantesco per riappropriarsi del materiale, riuscendo pienamente nel loro intento. Si può dire senza paura che questa adesso è la loro serie, non più l’adattamento dei romanzi.
Sono proprio Benioff e Weiss i primi a voler voltare pagine, consigliando a noi di farlo con loro. Il momento di metterci il passato alle spalle è giunto. In tal senso, è inevitabile che questa stagione accorciata, 7 episodi invece dei soliti 10, sarà molto di transizione. Un punto di raccordo necessario tra la scorsa, che ha rappresentato appunto la chiusura dei libri, e la prossima, che segnerà la fine di questo incredibile racconto.
Quindi, con questa puntata, inizia letteralmente un nuovo viaggio, quello conclusivo. Il passato è alle spalle, iniziamo a guardare al futuro, iniziamo a creare la storia invece di ricordarlo soltanto. Ce lo dice Daenerys stessa, in quella affascinante silenziosa sequenza di fine episodio. Lei che finalmente dopo 6 stagioni è nel vivo del racconto principale, altro segno che ormai siamo per riscrivere qualcosa di nuovo. E siamo davvero pronti per iniziare.
“Shall we begin?”
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Emanuele D’Aniello