Un uragano di emozioni! Dal genio creativo di Hollywood, il passaggio dalla serie tv alla realtà è breve!
“13 Reasons Why ”, italianizzata semplicemente come “13”, è uno show televisivo drammatico. Un thriller psicologico, tratto dal bestseller “ 13 Reasons Why ” di Jay Asher. Tra i produttori della serie figurano due nomi di rilievo, Selena Gomez – enfant prodige disneyana – e il premio Oscar de “Il caso Spotlight”, Tom McCarthyed .
Che Hollywood sappia giocare sui tempi e/o anticiparli è risaputo. Pensiamo alla new entry nel panorama televisivo di 13 e l’annuncio del ritorno sul piccolo schermo de “I segreti di Twin Peaks”, riaprono la strada all’high school drama. Una mossa studiata a tavolino, perché a Hollywood nulla è lasciato al caso. Il fine ultimo? STUPIRE, sempre e comunque!
La serie racconta puntata dopo puntata, in maniera eccelsa, cruenta e per certi versi feroce, i 13 motivi che hanno spinto la liceale Hannah Baker al suicidio. La storia viene sviscerata grazie all’ausilio di audio-cassette, – con tanto di walkman, in perfetto stile anni ’90 – su cui la vittima ha inciso la sua voce. In ognuna di esse racconta l’inferno che ha vissuto, dentro e fuori la scuola. Le cassette sono ovviamente indirizzate ad un “élite” ristretta di personaggi che, in un certo qual modo, hanno contribuito a questo gesto così estremo.
Un solo effetto collaterale: Attenzione al binge watching
Ogni singola scena è frutto di un mix di emozioni. Suspense e confusione tengono incollati allo schermo sapendo creare, fin dalle prime battute, un vero e proprio binge-watching , spingendo lo spettatore ad andare avanti, puntata dopo puntata.
Oltre la storia in sé, la trama fa leva su una scomoda verità! Un virus difficile da debellare e a cui molti adolescenti sono esposti. Il Cyberbullismo. L’obiettivo di una serie senza filtri? Svegliare la coscienza umana in una società che va rotoli. In cui tutti bramano dalla voglia di stare sotto i riflettori, anche se questo significa ledere psicologicamente o, nella peggiore delle ipotesi, fisicamente chi sta al nostro fianco. Poco importa la posizione che riserva nella nostra vita, quello che conta è dissetare quello smodato IO che chiede sempre di più!
I produttori hanno saputo dare alla serie una sferzata pungente, distinguendola da probabili paragoni con altri high school drama. Qui non c’è spazio per i soliti cliché! Ogni episodio da una visione cruda, reale e per nulla puritana dell’odierna dimensione che vivono gli adolescenti tra i 13 e i 18 anni, i cd nativi digitali. Non c’è lieto fine, né storie d’amore o l’illusione. C’è droga, alcol, sesso, c’è violenza fisica e verbale. Ci sono inganni e tradimenti, sofferenza e lacrime. Angoscia, rimorsi e paura. C’è il disagio, il non luogo, quel costante sentirsi fuori posto e infine c’è tanta omertà… E’ il riflesso di una società acerba, insipida, tiepida. Una società fallace!
“Siamo una società di guardoni, siamo tutti colpevoli, tutti guardiamo, tutti pensiamo cose di cui ci verogniamo” (1×04)
Una società in cui la parola DOLORE è proibita. Anzi dal dolore si scappa, bisogna soffocarlo e se occorre seppellirlo! Viviamo in uno stato di cecità perenne davanti alle urla di chi soffre.
La rete diventa uno strumento di morte, con i suoi social network, whatsapp e chi più ne ha più ne metta. Poi c’è la voglia di apparire, in qualsiasi modo purchè se ne parli! La dignità si svende al 50%. Una felicità a basso costo che puoi trovare su una bacheca facebook o un profilo instagram. Tanto chi potrebbe mai percepire che le tue debolezze e fragilità cozzano con le tue maschere…nessuno lo capirà mai.
Apparire, like, news fake, status e gossip, sono le parole d’ordine per iniziare al meglio una giornata…che magra ed infelice consolazione!
Ah dimenticavo, tutto questo è l’essenza di “13”. Si! È crudo, violento, fa quasi male, un pugno allo stomaco che toglie il respiro. Un po’ come la prima puntata di “Black Mirror”. Inquietante…
“Abbiamo tutti dei segreti, immagino… e se saltano fuori non è bello” (1×04)
Siamo in grado di generare violenze, prigioni e labirinti psicologici anche senza accorgercene. Pensiamo: “che fa?” Per una volta!” “Ma quello è stupido” e giù con risate, insulti, e ancora risate sempre più forti, nomignoli che ritornano alla mente come lame pungenti. Ogni giorno diventa una tortura.
Un circolo vizioso che spesso si innesca per lo più tra i banchi di scuola, fomentato, giorno dopo giorno da adolescenti insicuri, spaventati che hanno bisogno di un bersaglio per zittire i loro mostri. Quel loro sentirsi disagiati in una società che chiede più di quanto dà! Perché se non sei figo non vali!
Lo show lancia tanti messaggi, sta a voi coglierli! Io mi riservo di svelarne uno dei tanti…ogni singola vostra azione ha il potenziale per ledere la dignità di una persona più di quanto non facciano parole o gesti. Fate attenzione, perché poi non si torna indietro!
“Non si può rivivere il passato o ciò che crediamo sia il passato, quello che hai è solo il presente” Hannah
Angela Patalano