L’appuntamento annuale sul lungotevere Maresciallo Diaz accende i riflettori sul mondo del vino e della ristorazione internazionale.
Divenuto ormai un classico di inizio estate per i tanti appassionati romani, il Vinòforum festeggia la sua tredicesima edizione con un calendario ricco di eventi a tema. Ogni sera e fino al 19 giugno, le 2500 etichette in degustazione sono accompagnate dalla presenza di 30 chef stellati, Italiani e provenienti da tutta Europa che propongono la loro cucina di livello internazionale. Gli spazi si animano immediatamente già all’apertura, con un afflusso massiccio che tuttavia non impedisce di godere della piacevole serata estiva. I banchi d’assaggio diversamente da altre manifestazioni sono organizzati dalle singole enoteche o gruppi di distribuzione, che hanno così modo di interagire con i propri clienti proponendo la gamma di vini che successivamente potranno reperire presso i punti vendita. E’ proprio il contatto diretto la chiave del Vinòforum e si estende anche alla cucina stellare, proposta anche in chiave street food per coinvolgere un pubblico più ampio.
Diversamente da altri grandi appuntamenti, questo è uno dei pochi in cui vino e cibo vanno veramente a braccetto. Il vino è qui pensato come un compendio del cibo e viceversa, lasciando emergere il tratto complementare tra i due principali attori della tavola. Una relazione che si pone alla ricerca del puro piacere enogastronomico al di la dei tecnicismi estranei ai più. Nell’area Vinòforum Factory non mancano però le iniziative per chi è alla ricerca di un approccio più approfondito, dagli Speed Tasting degustazioni frontali condotte da sommelier professionisti, agli appuntamenti tematici con i protagonisti del settore vitivinicolo. Come l’interessante incontro con i Marchesi di Barolo sul tema dell’invecchiamento e conservazione del vino, dove è stato proposto il confronto tra Riserva 1982 e 2011. Per i più giovani anche momenti formativi con i sommelier, per trasmettere il messaggio del bere bene e consapevolmente, oltre ad esplorare le diverse competenze che si sommano nel bagaglio di questa figura, fondamentale al di la del semplice servizio. I gourmand più esigenti possono sperimentare su prenotazione l’alta cucina proposta da chef internazionali del calibro di Heinz Beck, che in esclusive cene a tema presentano i loro piatti, studiati in abbinamento con i vini di selezionate cantine. Ma il palato è libero di esaltarsi largamente anche con un cartoccio di deliziosi cremini e olive ascolane, quelle vere, impossibili da trovare tutti i giorni.
Nell’immensa proposta di vini e liquori spazio anche alle etichette internazionali, con la proposta di referenze da paesi che non è facile incontrare nel bicchiere di frequente. Allora come non approfittare della selezione dei vini Sud Africani, bianchi e rossi di ottima fattura come il Pongrácz, ottimo spumante metodo classico da Pinot Nero e Chardonnay, oppure il Diemersdal, rosso elegante ottenuto da Pinotage, il vitigno più rappresentativo del territorio. Una viticultura che sorprende e trova conferma nel Fleur du Cap uno Chardonnay di grande mineralità che pur mantenendo le tipicità del vitigno, riflette nel carattere l’energia e lo spirito che si provano al primo respiro in terra Africana. Se l’obiettivo degli organizzatori è offrire un’esperienza di livello, misurata sui singoli per accendere in loro la curiosità per l’enogastronomia, può dirsi ampiamente centrato.
Bruno Fulco