Coronavirus VS Smart working: la playlist musicale per sopravvivere

smart working cos'è
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Smart working, il significato in Italia

Lo smart working, altrimenti detto lavoro agile, è “una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali” per citare il sito del Ministero del lavoro.

Si tratta di una tipologia di lavoro utile sia al lavoratore – che può conciliare l’organizzazione della propria vita privata con quella professionale – sia per il datore di lavoro – che vedrà aumentare la produttività dei propri collaboratori. All’estero viene chiamato Remote Working o Home Working.

Smart working: cos’è e come funziona

Lo smart working, la cui definizione è contenuta nella Legge n. 81/2017, si basa su:

  • flessibilità organizzativa,
  • volontarietà delle parti,
  • utilizzo di strumenti, come pc portatili, che consentono di lavorare da remoto.

I lavoratori agili godono della parità di trattamento economico e normativo.

Nell’ambito delle misure adottate dal Governo per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 (coronavirus) lo smart working si è rivelato un punto cruciale.

Il massimo utilizzo del lavoro agile è stato raccomandato con il DPCM del 26 aprile 2020. Molti di noi sono quindi in smart working e collaborano a distanza dalla propria abitazione, dalla casa al mare, dal parco o dal treno, non essendoci vincoli spaziali.

Avendo più libertà, sarà possibile ascoltare musica a tutto spiano, anche perché a volte lavorare da soli a casa può risultare un po’ alienante a livello emotivo. Tra i tanti lati positivi, infatti, annoveriamo anche qualche lato negativo che intacca il lato più umano.

Vi propongo una playlist rock da ascoltare mentre siete in smart working, che possa darvi la giusta carica per affrontare le ore lavorative da remoto!

Partendo da Intro degli XX, passerete per i Kasabian, i Kaiser Chiefs, gli Arcade Fire e i Queens of the Stone Age e arriverete ad ascoltare anche dei brani tratti dall’ultimo album dei Blur.

E se volete fare un tuffo negli anni ’80 ecco un’altra playlist.

Valeria de Bari

Sceneggiatrice, chitarrista, poetessa, pittrice: quello che sogno di diventare da grande. Ops ... sono già grande. Amo la musica (soprattutto il punk, il rock e le loro derivazioni), le immagini-movimento e l'arte del racconto (o come si dice oggi lo "story telling"). La mia vocazione è la curiosità. That's all folks

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