“Is this it”: il primo album degli Strokes compie venti anni

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Pubblicato in Inghilterra il 27 agosto del 2001, Is This It è l’album d’esordio degli Strokes, gruppo di New York formato da cinque ventenni: Julian Casablancas, il front-man; i chitarristi Nick Valensi e Albert Hammond Jr; il batterista Fabrizio Moretti e il bassista Nikolai Fraiture.

Nonostante i consigli di Rough Trade e le sessioni in Inghilterra con il produttore dei Pixies Gil Norton, Casablancas e compagni hanno insistito per registrare questo album nel minuscolo studio seminterrato del produttore Gordon Raphael, sulla squallida Avenue A del Lower East Side di Manhattan, con nient’altro che alcune immagini del catalogo di biancheria intima di Victoria’s Secret attaccate a un muro per distrarsi.

I risultati sono stati grandiosi e l’album ha conquistato critica e pubblico, diventando una pietra miliare nella storia del rock internazionale.

Is this it si ascolta in trentasei minuti che volano in un lampo. Gli Strokes, ispirandosi al rock ‘n’ roll di Iggy Pop e Velvet Underground, David Bowie, Stooges e Television, costruiscono un disco vincente, composto da brani orecchiabili, coinvolgenti, divertenti e memorabili.

Melodie semplici, ritmi veloci, chitarre vivaci: questo è This is it. La voce di Casablancas è il plus dell’album. Il front-man, con il suo canto svogliato e la voce annoiata, costantemente impastata di alcool e fumo in attitudine punk, è il vero marchio di fabbrica, oltreché punto di forza, della band.

Track listing

  1. Is This It 
  2. The Modern Age 
  3. Soma 
  4. Barely Legal 
  5. Someday 
  6. Alone, Together 
  7. Last Nite 
  8. Hard to explain
  9. New York City Cops 
  10. Trying Your Luck 
  11. Take It or Leave It 

L’album inizia proprio con la title track, e prosegue in modo lineare ricamando trame rockabilly o punk e strizzando l’occhio al brit-pop europeo anni ’90. I miei pezzi preferiti sono tre: Someday, Last night, Hard to explain.

Ed è proprio così: è difficile da spiegare questo album semplicemente perfetto, rock e mainstream, fresco ed estivo. La formula vincente è fatta di un sound sporco, sonorità orecchiabili e la sensazione di essere in sala prove ad ascoltare degli amici che suonano. Non è un caso se gli Strokes diventano portavoce di un’intera generazione e se hanno poi influenzato altre band protagoniste della scena musicale mondiale: il debito musicale e visivo che i Libertines, i Franz Ferdinand e gli Arctic Monkeys hanno nei confronti di Casablancas & Co. è evidente e innegabile.

Is this it, la copertina

Il primo album degli Strokes si fa ricordare, oltre per la sua musica, anche per la sua cover in bianco e nero, sulla quale vediamo il profilo di un sedere femminile coperto da una mano con un guanto nero in lattice.

Questa immagine che potremmo definire fetish fu scelta per il disco venduto sul mercato europeo, mentre per il mercato americano, per evitare problemi di censura, in copertina si può ammirare il Big Bang, ovvero un particolare della collisione di particelle effettuata nell’acceleratore del CERN.

Valeria de Bari

Valeria de Bari
Sceneggiatrice, chitarrista, poetessa, pittrice: quello che sogno di diventare da grande. Ops ... sono già grande. Amo la musica (soprattutto il punk, il rock e le loro derivazioni), le immagini-movimento e l'arte del racconto (o come si dice oggi lo "story telling"). La mia vocazione è la curiosità. That's all folks

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