Un mondo a misura di donna e di bambino dove si rispettino le diversità e l’ambiente.
La Bandabardò nasce l’8 marzo 1993. Enrico “Erriquez” Greppi – cantante lussemburghese-fiorentino, insieme ad Alessandro M. “Finaz” Finazzo, virtuoso chitarrista elettrico, voleva fondare una band che proponesse canzoni da cantare tra amici. A loro si uniscono fin da subito Marco “Don” Bachi, contrabbassista, Alessandro Nutini, “Il giovane Nuto”, batteria, Andrea Orlandini, “Orla”, chitarrista abbellitore; negli anni faranno parte della band anche Ramon, Jose Ramon Caravallo Armas, percussioni, tromba, e Pacio – Federico Pacini, Tastiere.
Debuttano con il primo cd, “Il circo mangione”, nel 1996 e da allora quasi ogni due anni esce un nuovo disco e fanno nuovi tour. Con i suoi oltre 1200 concerti e 23 anni di attività la Bandabardò può dirsi a buon diritto una delle live band più vitali in Italia. I loro concerti sono feste straripanti d’affetto, anche quest’anno a Villa Ada il pubblico eterogeneo (molte mamme con bambini, giovani e adulti) numerosissimo, ha cantato infaticabile ogni canzone, duettando continuamente con gli artisti sul palco, senza perdersi un solo verso, in uno scambio d’intesa che non smette mai di sorprendere. L’allegria caratterizza tutti i concerti e viene trasmessa al pubblico che danza instancabile e senza pensieri, solo per il gusto di ballare, ridere e scherzare: ogni volta è una festa. Quest’anno è stata ripresa una delle canzoni del primo disco, “Lo sciopero del sole”, da cui prende nome il tour, una filastrocca profetica in cui il sole, indignato e stanco perché l’aria si è fatta ormai irrespirabile, lascia tutti e va via. Ho intervistato Don Bachi e Il giovane Nuto in occasione del concerto a Villa Ada lo scorso 27 luglio: l’atmosfera rilassata ha reso l’intervista una chiacchierata amicale, il contesto del lago e i puf colorati, sui quali comodamente sederci, mi hanno fatto sentire in vacanza, ed è proprio questo lo spirito che la band riesce sempre a trasmettere a chi gli sta accanto:
-Lo sciopero del sole è un pezzo che ha 18 anni, in realtà apparteneva al cd del 2001 – Se mi rilasso… collasso perché avete deciso di farne un singolo proprio adesso?
“Si può dare al brano un’interpretazione ecologista, è stato scritto in tempi non sospetti, ma è ancora molto attuale, io collaboro con la Gaudats Junk band che utilizza strumenti riciclati, ne ho parlato all’inizio con loro ed è nata l’idea di risuonarlo con questi strumenti che fanno un suono particolarissimo: le cassette del vino per farci le chitarre, il basso è una tanica di quelle bianche dell’acqua da 15 litri, la batteria è fatta con una valigia e con delle pentole. Inoltre vivo vicino a un comune, Capannori, in provincia di Lucca, attivissimo da questo punto di vista, perché ha adottato la strategia a Rifiuti Zero. Nel 2009 ha fatto scelte politiche molto forti, ha detto NO all’inceneritore e fa la raccolta differenziata porta a porta. Tutto questo è il risultato anche della lotta di Rossano Ercolini un maestro elementare che si oppose alla costruzione dell’inceneritore (per questo suo impegno come attivista e educatore, ha ricevuto il Goldman Environmental Prize ed è stato invitato alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama nel 2013). Seguiamo anche le idee di Paul Connett professore di chimica dell’Università di Canton, NY “zero waste” Rifiuti Zero per ridurre l’indifferenziato. Sono tematiche che da sempre la Bandabardò porta avanti. Il video del singolo è stato realizzato da Giacomo Costa (visual artist e fotografo digitale 3D) e l’architetto Norman Foster “l’uomo può eliminare se stesso con le scelte sbagliate, quando si ritrovano tutti insieme c’è un’emergenza comune”.
“Si tratta di una scelta civile prima che politica” – interviene Nuto- “La banda cerca di dare un segnale perché è giusto interessarsi di più soprattutto adesso che c’è un distacco da queste problematiche”.
– “Il circo mangione” è il primo cd che avete fatto nel 1996: ho notato che la banda adesso è più matura, nei primi dischi i brani erano più sognanti – “Uomini celesti”, “Succederà” “Sogni grandiosi” – adesso i testi sono più realisti, come in “Punti di vista” e “Senza impegno”. Siete cresciuti?
Sogni grandiosiBisognerebbe fare sempre sogni grandiosie con la faccia verso il cielo,viaggi avventurosipensa se la gente, invece del potere,pensasse all’amicizia come modo per godere
Punti di vistaIl Nuto mi ha spiegatoI conti in mano come un’equazione.Costa meno con le mercenarieChe investire in una relazione.Don bachi mi ha confessatoSe non siamo in tre non mi diverto
“Ad Erriquez, il cantante e autore dei testi, piace fotografare quello che ha intorno, i personaggi, l’uomo medio che non vuole prendersi le responsabilità: è un’analisi amara. In “Punti di vista” ci sono le confessioni della gente presi con uno spirito ironico, nei provini per scherzo quando ha scritto il pezzo ha messo tutta la band, con la chitarra e le voci ne è uscita una bozza a cui però ci siamo affezionati, passiamo la vita a prenderci in giro.
Nel primo disco c’erano questi personaggi mitologici e fricchettoni mentre per esempio “Scaccianuvole” era un disco cupo, è un’evoluzione.”
-La scelta delle scaletta durante i concerti come viene fatta?
“Ormai dopo vent’anni di musica e avendo a disposizione più di cento canzoni possiamo giocarcele nei modi più diversi. Ad ogni concerto ne suoniamo circa una ventina, questa volta abbiamo deciso di fare una scaletta alfabetica, iniziando dalla A fino alla Z.
La Z in realtà è una cover delle Les Negresses Vertes “Zobi La Mouche”, un pezzo importante che si colloca nel periodo in cui siamo nati. “
-Quali sono i vostri progetti futuri?
“Di solito facciamo un disco e poi andiamo avanti un paio di anni in tour, adesso comincia quello europeo: Londra, Berlino, Bruxelles fino a novembre. Poi riprende la fase di creazione in cui Finaz ed Erriquez si chiudono una quindicina di giorni a scrivere i testi che poi vengono proposti alla band e si definiscono tutti insieme.
L’ideale della banda è sempre quello di avere un mondo a misura di donna e di bambino dove si rispettino le diversità e si rispetti l’ambiente.”
“Con la maturità sono arrivato a pensare che è sempre meglio comunque spendersi, fra scegliere o no di fare qualcosa meglio farla. Non aver paura di esporsi e sporcarsi le mani” commenta il Nuto.
Il prossimo concerto con “Lo Sciopero del Sole Tour” sarà il 10 agosto a Festambiente.
Sara Cacciarini