“Una ragazza perfetta”: femminismo per teen ager

Una ragazza perfetta

Una ragazza perfetta di Candace Bushnell e Katie Cotugno (edito da HarperCollins) ha accompagnato le ore passata sdraiata sul lettino in spiaggia durante la mia settimana di vacanze al mare. Era la lettura pensata per il nuovo appuntamento dei Postumi Letterari scelta perché degli alunni della scuola in cui lavoro ne hanno realizzato un booktrailer.

Mi sono ritrovata tra le mani il libro perfetto da leggere in vacanza e infatti lo consiglio vivamente per le letture estive del 2021. Si legge in pochissimo tempo, lo stile è leggero ma non trascurato e la storia tratta un tema importante – il femminismo – in maniera accessibile. Bisogna fare una premessa doverosa: è una lettura per teen ager. Il target di riferimento è quello, ma questo non significa che non possa piacere anche a persone più grandi che apprezzino le storie ambientate tra i corridoi scolastici.

Caso ha voluto che mi dedicassi alla lettura di Una ragazza perfetta pochi giorni dopo aver visto Una donna promettente al cinema. La cosa, oltre ad avermi confusa un po’ con i titoli (tanto che in libreria ho chiesto dove fosse Una donna perfetta), è stata sicuramente utile per formulare una serie di considerazioni sia sul tema che sul modo di raccontarlo.

Il libro di Bushnell e Cotugno è un fresco cocktail alla frutta, molto zuccheroso e… analcolico. Con questo non dovete intendere che non sia meritevole, ma solo pensare che sia adatto ai minorenni.

Video e Audio Recensione

Abbiamo letto Una ragazza perfetta per il nostro bookclub. Ecco di seguito le video recensione del libro. Lasciateci pure dei commenti e fateci sapere se avete apprezzato il libro!

Per i più pigri anche la audio recensione formato podcast:

Una ragazza perfetta: la trama

Marin Lospato è una diciassettenne giunta all’ultimo anno di scuola superiore che si è sempre comportata come una ragazza perfetta. È popolare, è una brava studentessa, gestisce insieme alla sua amica del cuore Chloe il giornale scolastico e si frequenta con Jacob, il capitano della squadra di lacrosse.

Insieme a Chloe ha una cotta per il suo professore di letteratura inglese, il signor Beckett (Bex, nel loro gergo) che non perde occasione per lodarla o per complimentarsi del suo stile di scrittura. Un giorno, Bex la bacia e questo manda Marin in completa confusione. La sua infatuazione era del tutto idilliaca, non si aspettava potesse avere delle conseguenze reali. Ha paura di aver incoraggiato il professore anche perché lui non esita a colpevolizzarla. Da quel momento, Marin si rende conto di molte diseguaglianze esistenti tra maschi e femmine e decide di pubblicare un articolo di denuncia intitolato Le regole della ragazza perfetta. Dà anche inizio a un club del libro femminista.

Il suo nuovo atteggiamento le alienerà le simpatie del mondo che conosceva. Si allontanano da lei Chloe, Jacob, Bex… ma avrà modo di ricostruire una nuova rete sociale più sincera e matura tra cui c’è anche Gray, un ragazzo cresciuto da due mamme sul conto del quale circolano molte storie particolari. Grazie a questi nuovi contatti, Marin troverà la forza di denunciare quanto le è accaduto, ma non sarà di certo semplice visto che è la sua parola (di donna) contro quella di un professore.

Un’introduzione narrativa al femminismo

L’articolo di Marin (di cui si leggono degli spezzoni anche sulla copertina del libro) potrebbe essere considerato a tutti gli effetti un Manifesto del Femminismo del XXI secolo. In quelle righe vengono messe in luce tutte le contraddizioni di una società che vede riconosciuti tanti diritti al sesso femminile senza riuscire, però, ad attuare una reale integrazione.

Ad un certo punto si dice “Le ragazze possono fare quel che vogliono!”. Chi, vivendo in alcuni paesi del mondo, potrebbe dire che questa frase non è vera? Eppure quest’uguaglianza di diritto non lo è nei fatti e lo si può vedere quotidianamente nei posti di lavoro, in famiglia e nei luoghi della socialità. Il problema ora non è far capire alle persone (volutamente generico) che le donne hanno diritto a lavorare o votare, ma che hanno diritto a non essere stigmatizzate all’interno di stereotipi che continuano a essere vivi nella nostra educazione. A non essere trattate come corpi da sessualizzare, ma come esseri umani.

Quando si parla di denunciare abusi o violenze, c’è sempre per una donna la possibilità di non essere creduta. Questo nel migliore degli scenari. Nei peggiori, viene ritenuta co-responsabile. È quello che succede a Marin con il professore e la stessa cosa accade anche all’amica di Cassie del film Una donna promettente. È molto interessante che le autrici abbiano scelto di far molestare la ragazza da un professore descritto inizialmente proprio come un principe: affascinante e intelligente. Ed è sicuramente significativo che inizialmente Marin sia affascinata da quest’uomo perché si mette alla prova anche il lettore o la lettrice. In base a come si reagisce alla scena del bacio (che purtroppo viene già anticipata nella sinossi del libro, sarebbe stato un colpo di scena se non lo fosse stato), si può capire tanto del proprio modo di ragionare rispetto a determinati argomenti (ovviamente per prenderne consapevolezza, non per giudicarsi).

Il libro di Bushnell e Cotugno fotografa bene la realtà contemporanea e il problema del sessismo oggi. Lo fanno con una storia interessante, anche se non di certo nuova per chi da anni è vicino a questi argomenti. Per questo ritengo che Una ragazza perfetta sia un’ottima lettura per ragazzi e ragazze giovani che si approcciano al tema del femminismo.

I personaggi

Uno dei rapporti su cui Bushnell e Cotugno si soffermano maggiormente è quello tra Marin e Chloe, le due migliori amiche. Ed è anche uno di quelli che più mi ha fatto soffrire mentre leggevo.

L’amica è la prima a cui Marin racconta cosa è successo con Bex ed è la prima a trattarla come responsabile della situazione. La prima cosa che le chiede è: “Sei sicura?”, aggiungendo poi: “[…] cioè, magari gli sei solo finita addosso per caso, no?”. Anche se con un po’ di imbarazzo e difficoltà, va avanti con “Però forse stai ingigantendo la cosa, non ti pare? Certo, io non c’ero, ma pensa a quante volte ci siamo dette che è un figo: magari lui non ha fatto altro che raccogliere ciò che tu gli stavi offrendo, oppure voleva smorzare l’imbarazzo e…”.

Chloe è sempre in opposizione a Marin durante buona parte del libro. Non le parla, l’accusa di essere impazzita, la rimprovera quando denuncia Bex e non si mostra mai disponibile ad alcun tipo di chiarimento. Si presagisce che qualcosa non va e infatti, nella parte finale, si scopre che anche Chloe è stata avvicinata dal professore e con lei c’è stato molto di più di un semplice bacio. Alla ragazza, il professore ha fatto credere di essere innamorato, salvo poi trattarla male e abbandonarla quando si era stancato.

La dinamica tra le due serve alle autrici per raccontare il mondo dei legami femminili che possono essere un’arma potentissima nella lotta per l’uguaglianza (solo quando Chloe si riappacificherà con Marin, il professore sarà cacciato dalla scuola). Ma se prevalgono le invidie, le incomprensioni e le gelosie, questo legame non può nascere.

In opposizione, il legame tra Marin e Gray risulta essere molto positivo, un buon esempio di relazione uomo/donna paritaria in cui c’è ascolto e supporto reciproco, nonostante le incomprensioni normali durante una conoscenza. Il background familiare di Gray sicuramente lo rende più vicino ad alcune tematiche o almeno lo predispone a una visione più aperta nei confronti della realtà.

Cosa non funziona?

Il libro è godibilissimo. Si legge con rapidità, lo stile è semplice ma non trascurato, i personaggi sono credibili e ben scritti… c’è solo una pecca: l’eccessivo didascalismo. Nonostante le due autrici raccontino molte scene in cui è facilmente intuibile dove vogliono andare a parare (anche ideologicamente), lo dichiarano attraverso la voce della protagonista (il romanzo è in prima persona).

Questa cosa l’ho avvertita ancora di più perché ho letto il libro dopo aver visto Una donna promettente. Il film racconta di una donna stuprata e non creduta ma lo fa senza cadere mai nella retorica ed è questa la sua grande forza. Non si può dire lo stesso di Una ragazza perfetta ed è questo il motivo per cui entusiasma, ma fino a un certo punto.

Chi dovrebbe leggere Una ragazza perfetta

Come ho scritto prima, ritengo che il libro di Bushnell e Cotugno sia perfetto per gli e le adolescenti. Aiuta a confrontarsi con alcune dinamiche che possono essere difficili da identificare vista la loro diffusione nella società. Inoltre, l’ambientazione scolastica aiuterà facilmente l’immedesimazione dei giovani lettori e delle giovani lettrici.

Se l’età adolescenziale è ormai un ricordo, la lettura non vi è preclusa, anzi! Però devono piacervi le storie con protagonisti giovani e in crescita.

Il mese di agosto sarà dedicato al fantasy con La biblioteca di mezzanotte di Matt Haig, edizioni e/o. Chi vuole unirsi a noi non deve fare altro che leggere il libro entro il 25 agosto!

Federica Crisci

IL VOTO DEL PUSHER
Storia
Personaggi
Tema
Stile
Sono laureata Lettere Moderne perché amo la letteratura e la sua capacità di parlare all'essere umano. Sono una docente di scuole superiori e una SEO Copy Writer. Amo raccontare storie e per questo mi piace cimentarmi nella scrittura. Frequento corsi di teatro perché mi piace esplorare le emozioni e provare a comprendere nuovi punti di vista. Mi piace molto il cinema, le serie tv, mangiare in buona compagnia e tante altre cose. Passerei volentieri la vita viaggiando in compagnia di un terranova.

COMMENTA QUESTA DOSE DI CULTURA

Lascia un commento!
Inserisci il tuo nome qui