E se “Orlando incazzato“ fossi tu? La rivelazione segreta dei personaggi

Orlando incazzato

Il libro Orlando Incazzato di Sabrina Longo, edito da L’erudita, è una passeggiata nell’intimità dei quartieri difficili di Catania. I personaggi sono parte di un quadro impressionista.

Nonostante possa sembrare difficoltoso l’approccio con il dialetto per i non siculi, la pronta “traduzione” mantiene il ritmo del racconto. Un ritmo incalzante. Un ritmo sancito dal rumore sul basolato lavico degli scooter e del vociare alle finestre.

Orlando ci porta a conoscere i lati segreti dei quartieri difficili di Catania. Ci porta a passeggiare per le vie della città etnea fra stereotipi (reali e contemporanei) e anime fuori contesto.

Il concetto di sensibilità viene concepito dal quartiere come debolezza. L’emotività non è una dote bensì un mirino puntato alle spalle. I buoni sentimenti sono prerogativa al di fuori di quelle strade. Il quartiere stesso non diviene contesto ma un personaggio non fisico ma assestante.

Perché Orlando incazzato?

Orlando è innamorato ma fuori posto. Neanche l’amore per la musicalità, incompresa, di Franco Battiato potrà redimere Orlando incazzato.

«Lo ascoltava, lo seguiva e non aveva (purtroppo) mai avuto i soldi per andare a vedere un suo concerto perché costava caro. Non poteva condividere con nessuno questa passione perché nessuno lo capiva e, a dire il vero, non poteva condividere con nessuno le sue passioni perché nessuno le capiva. Lo vedevi spesso trovarsi da solo a canticchiare, a non trovare le parole giuste per esprimersi perché, nonostante il suo animo così delicato, lui quelle parole non le conosceva. I suoi erano pensieri profondi espressi senza l’ausilio del congiuntivo.»

Orlando è incazzato perché non riesce a capire sé stesso. Orlando incazzato perché non viene capito. Quando si ritroverà ad affrontare il sentimento più antico inizierà la tragedia. Frustrazione, incomprensione e analista non riusciranno a chetare questo vortice. La matrice del malessere è un amore non corrisposto. Angelica è una figura idealizzata. Una donnina dai facili costumi più interessata all’apparenza della bigiotteria vistosa piuttosto che al proprio modo di essere e di essere percepita.

Perché Orlando incazzato potremmo essere noi? Semplice. A volte le richieste d’aiuto non vengono ascoltate.

I personaggi sono un’amara istantanea.

Orlando, Angelica, Astolfosullaluna, Agramante, Carmelina, Puccio, Lucia sono la trasposizione di differenti sfumature di solitudine. Ognuno a modo suo poteva essere aiutato. Invece la routine ha preso il sopravvento. Il silenzio ha ingigantito la possibilità di tragedia.

Alessia Aleo

Alessia Aleo
Giornalista pubblicista, una grande passione per la moda. Sempre in viaggio e alla scoperta di nuove prospettive.

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