Se per curiosità sull’argomento del sonno, vi doveste mai avvicinare al libro di Jonathan Coe, La casa del sonno, preparatevi al peggio.
La trama
La trama di La casa del sonno si presenta ingarbugliata sin dalle prime pagine. La premessa all’inizio del libro è che i capitoli dispari seguono una linea temporale e i capitoli pari una linea temporale diversa, a circa dieci di distanza dalla prima.
La casa del sonno racconta la storia intrecciata di più personaggi, a cominciare da una ragazza, Sarah, che soffre di narcolessia, cataplessia e allucinazioni ipnagogiche. Proprio le allucinazioni sono l’incipit di tutta la trama, dal momento che le accadono quasi sempre, condizionando la sua vita.
Il secondo personaggio che si incontra è il suo fidanzato Gregory, uno studente di medicina, con l’ossessione per il sonno di Sarah. A distanza di alcuni anni dalla laurea, aprirà una clinica per la cura del sonno.
Nei capitoli pari scopriamo, a grandi linee, come funziona il cervello durante il sonno, quali sono le fasi e quando comincia la fase REM. È grazie a Terry, un amico di Robert e Sarah, che scopriremo questo, poiché per dodici anni ha avuto il sonno disturbato, anzi, se n’è quasi totalmente deprivato.
Terry si rivelerà, alla fine della lettura del libro, il personaggio più in salute mentalmente, anche se tanti anni senza sonno avrebbero dovuto condurlo all’autodistruzione. Non a caso gli psicologi parlano di igiene del sonno, poiché il sonno, un sonno ristoratore, è importante tanto per il corpo quanto per la psiche dell’individuo.
Se nel libro La casa del sonno quasi tutti i personaggi mostrano segni di disturbi, qualunque essi siano nei casi specifici, le storie di Sarah e Robert sono quelle più folli e che fanno diventare folle anche il lettore.
Rimanere concentrati e attenti a tutto quello che succede e alle loro evoluzioni mentali è sfiancante.
Sarah, dopo la relazione con Gregory, si fidanza con una ragazza. Tra questi due eventi conosce Robert, che si innamora di lei. Quando Sarah si lascia con la fidanzata, Robert vede uno spiraglio di opportunità ma lei gli dice che ha capito, con questa relazione, di essere omosessuale.
Robert comincia ad andare in analisi e, quando arriva a capire che odia se stesso da quando Sarah lo ha rifiutato, il suo terapeuta gli chiede cosa c’è stato in quel rifiuto che lo ha portato a detestarsi. Il ragazzo capisce che si odia perché è uomo e capisce da altri particolari di se stesso che vorrebbe essere donna, così comincia la transizione e prende un nuovo nome: Cleo.
Per come viene raccontato nel libro, sembra che Robert scelga di iniziare la transizione solo per stare finalmente con Sarah.
A me sembra un modo sbagliato di raccontare una realtà, quella transgender, che è molto poco conosciuta ed è colma di stereotipi ancora nella società.
Fatalità, nei giorni in cui leggevo questo libro, nelle pagine di cronaca si è raccontata la triste vicenda di Cleo Bianco, una professoressa morta suicida poiché allontanata dall’insegnamento per la transfobia, l’ignoranza e i pregiudizi delle persone.
In La casa del sonno, alcuni anni dopo la sua transizione, Cleo ha una specie di incontro con Sarah, ma scappa quando scopre che l’amata si sposerà con un uomo a breve, che non è stata totalmente omosessuale e che quella era stato solo una fase della sua vita.
La confusione che si sente mentre si legge il libro è solo all’inizio. Più avanti entrano in scena altri personaggi del passato, nuovi personaggi, nuovi disturbi e cose strane. Tutto si confonde tra presente, futuro e disturbi del sonno.
Per questo motivo la seconda metà del libro tiene sempre più incollati al racconto, così come per l’autobiografia di Christiane F. con Noi i ragazzi dello zoo di Berlino, e si giunge alla fine frastornati e attoniti.
In tutto questo caos di sogni e ricordi, vale la pena armarsi di matita per annotare i tanti titoli di film e nomi di autori cinematografici che si trovano nella storia, curiosare e vedere i loro lavori. Una via di fuga per evadere da un libro suddiviso in gironi, al posto di capitoli!
Ambra Martino