I libri gialli riescono sempre a svelare il lato più oscuro dell’uomo. Manifestano senza vergogna l’acerba cattiveria soppressa, talvolta, dalla società.
Se trovare il tempo per leggere è un vostro cruccio e non riuscite a sprofondare nel mondo criminale la formula proposta da “Golem Edizioni” può fare a caso vostro.
L’antologia “Il tallone di Achille” è composta da quindici racconti noir. Uno al giorno. Tempo di lettura dai 10 ai 20 minuti.
I benefici della lettura quotidiani sono rinomati. Sta a noi riuscire ad organizzarci e migliorare così la qualità della nostra vita.
Si può vivere nei panni di altri, senza fatica alcuna, puoi essere il buono o il cattivo. Correre sul filo della fantasia grazia alla suspense e alla tensione narrativa data dal delitto e dagli enigmi che si snocciolano tra le righe. Si gioca con le supposizioni e le soluzioni: un rompicapo intrigante.
In virtù di queste premesse posso affermare che i racconti gialli presenti in questa antologia, a cura di Massimo Tallone, riescono nel loro intento primordiale nonostante la brevità.
Inizialmente, essendo molto brevi i racconti, ero un po’ diffidente. Tuttavia riescono a pieno titolo ad avere le peculiarità del giallo.
Tra i quindici sono due i racconti che ho preferito.
La protagonista raccontata in prima persona da Ferdinando Salamino in “Sangue Bianco” è di una magnificenza cinica disarmante. Una rivelazione, pagina dopo pagina, che ti induce a correre verso la fine.
Con il Commissario Vanedda, invece, ho avuto la percezione di respirare l’aria della Mia Terra, la Sicilia. L’utilizzo di termini dialettali sono di camilleriana memoria. La storia, nella sua semplicità, è suggestiva. Riesce inoltre ad aprire un amaro spunto di riflessione sul concetto di comunità isolana e sulla vita di quelli che potremmo definire gli “invisibili”.
L’antologia “Il tallone di Achille” con le sue narrazioni oltre a “sperimentare” la consapevolezza del lato oscuro degli individui ci porta anche a viaggiare. Dal Piemonte al Veneto, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia un unico filo conduttore: il peccato e la passione.
Inoltre, menzione d’obbligo, l’8% del ricavato vendite viene devoluto all’AIRC.
Dal male può nascere il Bene.
Alessia Aleo