Miranda è la donna in carriera che nasconde la sua sensibilità sotto una facciata di cinismo. Samantha è la donna spregiudicata che non crede nell’amore ma crede fermamente nel sesso. Charlotte è convinta che il principe azzurro esista, chissà se prima o poi qualcuno avrà il coraggio di dirle che questa entità è un po’ come Babbo Natale…semplicemente non è reperibile! Carrie è una maratoneta che rincorre instancabilmente un uomo che non ha nessuna intenzione di impegnarsi.
Chi di voi non si è identicata per una volta nella vita almeno in una delle quattro protagoniste di Sex and the City?
Io sono stata addirittura tutte e quattro; nell’ordine Charlotte, Samantha, Carrie, e Miranda a seconda del ragazzo, o – dopo una certa età- uomo, di turno.
Non che ce ne siano stati tanti, e fortunatamente, perché ognuno di loro si è portato via un po’ di innocenza, freschezza, inconsapevolezza. Quando non avevo ancora compiuto venti anni avevo il classico fidanzatino storico, quello che si conosce sui banchi di scuola. Da adolescente la Charlotte che è in te ti farà pensare che “tutto va come deve andare” e che probabilmente il primo sarà anche l’ultimo.
Questo lieto fine era probabile negli anni ’50, oggi come oggi sarebbe un evento più unico che raro. Quindi più probabilmente un giorno ti svegli e dici “ciao ciao” al fidanzatino, poi prendi un treno e parti per andare a frequentare l’università in una città, una qualsiasi purché sia abbastanza lontana dal fidanzatino, ormai ex, e dalla sua famiglia. Perlomeno questo è quello che è successo a me.
Qui è entrata in ballo Samantha, perché lontano dagli occhi lontano dal cuore, finalmente ti rendi conto che “se sei single il mondo è il tuo buffet personale”. Prima il biondino, poi il moretto, il giovane, il maturo, il batterista, il bassista, il chitarrista, il violinista, il sassofonista, il frontman per renderti conto che i musicisti forse sono una categoria da lasciar perdere.
Comunque le scorpacciate prima o poi ti causano un’indigestione nei casi migliori e una gastrite cronica nei casi peggiori. Quante volte ti sei detta che tra qualità e quantità è sempre meglio la qualità?
Tra l’altro la statistica, il destino e il caso possono metterci lo zampino e prima o poi incontri il tuo Big, quello che credi essere l’uomo per te, fatto apposta per te. Quindi, come Carrie, indosserai la tuta, perché non importa che tu sia leone o gazzella l’importante è che cominci a correre, anzi a rincorrerlo su e giù, qua e là. Non importa quanto sarai veloce, tutti i Big sono imprendibili. L’aspetto positivo è che con tutto questo correre tu perderai qualche chilo. Ci saranno anche dei momenti in cui penserai di averlo acchiappato, perché ogni tanto Big concede delle pause in cui potrebbe addirittura dirti che vorrebbe portarti al mare, anzi portarti il mare. È una bufala. Non appena gli avrai concesso il vantaggio lui ne approtterà e ti ridarà il distacco. Lui non si prenderà mai cura di te e dovrai soltanto re imparare a camminare, esattamente come Calcutta.
Solo una cosa ti permetterà di andare avanti: il cinismo che diventerà il più grande scudo dietro cui potrai nasconderti. Come Miranda investirai tutte le energie nel lavoro, nella carriera, nel dispensare consigli alle care amiche che sono ancora nella fase Charlotte, Samantha o Carrie e che, poverette, non sanno ancora nulla di ciò che le aspetta!
Non so cosa potrebbe succedervi dopo la fase Miranda, ma posso raccontarvi quello che è accaduto a me. Un giorno non ho più trovato il mio cinismo che si sarà perso in qualche angolo recondito della mia casetta di 50 mq. Morale della favola sono di nuovo completamente immersa nella fase Charlotte, perché ho conosciuto un uomo che mi pare essere il mio principe azzurro. Ora lo so che se il principe azzurro non esiste a meno che non si chiami e Fedez e tu non stia con Chiara Ferragni. Ma forse forse, chissà…
Bellissimo. Io sono passata prima da Miranda, poi da Carrie e ora sono nella fase Charlotte… vedremo se diventerò Samantha prima o poi!;)