Mantegna e Bellini a Londra. Una mostra da non perdere

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National Gallery di Londra

Un motivo in più per visitare Londra per la prima volta o magari per ritornarci in questo autunno? La mostra su Andrea Mantegna e Giovanni Bellini.

Inaugurata lo scorso 1° ottobre alla National Gallery di Londra, la mostra Mantegna and Bellini rappresenta un’occasione unica, irripetibile. National gallery london

La straordinarietà di questo evento sta nella possibilità di vedere a confronto due geni assoluti del Rinascimento.

La rassegna infatti mette a contatto due artisti che hanno scritto una delle pagine più significative del nostro Rinascimento.
«Una storia d’arte, di famiglia, di rivalità, di personalità» come ha affermato in occasione della presentazione dell’evento dal direttore del museo inglese, l’italiano Gabriele Finaldi.
Non è naturalmente la prima volta che la National Gallery, uno dei musei più visitati al mondo, con oltre cinque milioni di ingressi annui, si occupa di pittura italiana.

Dopo i recenti successi delle mostre dedicate a Michelangelo e Caravaggio, l’attenzione viene ora rivolta a Mantegna e Bellini.

Sei anni di lavori per confezionare uno dei prodotti più importanti di tutto il panorama espositivo europeo.
«L’idea di questa avventura», ha spiegato a “Venerdì di Repubblica” la curatrice della mostra Caroline Campbell, «risale al 2012».
Sulle prime si pensò al solo Giovanni Bellini, che la Campbell adora da quando, ancora adolescente, aveva visto alcune sue opere.
Poi ecco l’intuizione geniale: Perché non metterlo a confronto con Andrea Mantegna?
Un’idea sensazionale, anche se per molti aspetti naturale, visto che i due pittori, oltre che parenti, (Mantegna aveva sposato la sorella di Bellini, Nicolosia), lavorarono per sette anni a stretto contatto presso lo studio veneziano di Bellini.
«Una connessione familiare» spiega ancora la Campbell, «dalla quale entrambi hanno tratto la forza e la lucentezza durante la loro carriera.»
Anni fondamentali per entrambi gli artisti che operarono fra la metà del Quattrocento e i primi anni del secolo successivo.
Un periodo di intensa collaborazione che produsse effetti straordinari sul loro stile pittorico e che questa mostra vuole sottolineare.
Ottanta le opere esposte provenienti dalle più importanti collezioni europee pubbliche e private.
Dipinti, disegni, sculture. Capolavori arrivati da tutto il mondo, persino dal Brasile.

Berlino, Parigi, Copenaghen, Madrid, che ha prestato il bellissimo La morte della Vergine del Mantegna, o Il Musèe des Beaux-Arts di Besançon che ha concesso L’ebbrezza di Noè di Giovanni Bellini.
Particolare attenzione merita La Discesa di Cristo al Limbo, giunta da Bristol. Un’opera che, basata su un disegno di Mantegna, è stata, solo dopo scrupolose analisi, attribuita a Bellini.

In alcuni casi si tratta di opere mai prestate prima anche per la loro fragilità e che, ora, è possibile ammirare in un unico suggestivo spazio espositivo.

Tutte le sei sezioni in cui si articola la mostra londinese, dagli Esordi ai Ritratti, passando, fra le altre, per il Paesaggio e la Pittura devozionale, sono sempre incentrate sul parallelo fra i due maestri, in un costante e affascinante gioco di costanti richiami.
Identici soggetti, come nel caso della Preghiera nell’orto o della Presentazione di Gesù al tempio, che testimoniano le scelte adottate dai due artisti ma, anche, le influenze che i due reciprocamente esercitarono uno sull’altro.
Perdersi nelle sale del museo in Trafalgar square ammirando La Pietà o I Trionfi di Cesare del Mantegna ma, anche, Il Calvario di Bellini, è un’occasione eccezionale come dichiarato, non senza emozione, da Caroline Campbell, per «esplorare la relazione e le opere di questi due artisti che hanno svolto un ruolo fondamentale nella storia dell’arte.»
La mostra Mantegna e Bellini è visitabile tutti i giorni, dalle 10 alle 18 (il venerdì fino alle 21) e si chiuderà il prossimo 27 gennaio.

E chi per vari motivi non potrà in questi mesi andare a Londra?

Tranquilli esiste un’altra, straordinaria possibilità.
La mostra, da marzo fino a giugno, sarà infatti ospitata dal Gemäldegalerie di Berlino, museo che ha collaborato alla realizzazione di questo evento.

Maurizio Carvigno

Maurizio Carvigno
Nato l'8 aprile del 1974 a Roma, ha conseguito la maturità classica nel 1992 e la laurea in Lettere Moderne nel 1998 presso l'Università "La Sapienza" di Roma con 110 e lode. Ha collaborato con alcuni giornali locali e siti. Collabora con il sito www.passaggilenti.com

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