Periodo noioso pieno solo di freddo e neve? Basta guardarsi intorno per scoprire meraviglie nascoste. E Monet lo sapeva bene.
Feste passate e carnevale ancora lontano. Uno di quei periodi noiosi, in cui non sembra esserci altro che la solita routine. Lavoro, fila alla posta, autobus o treno… ho detto treno per caso? Perché l’infuso d’arte di oggi comincia proprio con lui e con una magica atmosfera invernale offerta da un grandissimo della pittura. Curiosi? Allora mettete il cappotto e seguitemi perchè il dipinto di oggi è piuttosto freddino.
Eccolo qua. “Il treno nella neve. La locomotiva” dipinto da Claude Monet nel 1874-75 e oggi conservato al Musèe Marmottan di Parigi. Se non siete nella ville lumière lo trovate ancora a Roma nella mostra su Monet. Quando si dice la fortuna.
Potete visionarlo qui.
Cosa sta succedendo?
Beh niente di che direi. E’ solo la solita fermata del treno in un freddo mattino di maltempo. Non si vede ad un palmo dal naso e i pochi passeggeri hanno aspettato al freddo fino ad adesso. Nessuno penserebbe che sia un momento particolare…tranne Monet! Lui si è dimenticato della fretta, del freddo e dell’alzataccia e sta osservando l’atmosfera. E la fa vedere anche a noi. Ci sembra di essere lì, dietro la staccionata, magari nell’attimo prima di cominciare a correre per salire in vettura. La prima cosa che notiamo sono i due grandi occhi del treno: i fari. Le carrozze si confondono con la nebbia e lo sbuffo di vapore col cielo. Solo dopo notiamo i passeggeri, la staccionata e gli alberi. Siamo stati rapiti dalla stessa magia che aveva visto il caro Claude Monet.
Come riesce a coinvolgerci?
Con qualche “trucchetto” e con grandissima maestria. Le linee diagonali dei binari e della staccionata arrivano fino al nostro punto di osservazione. E’ questo che ci fa sentire dentro il dipinto, proprio su quella banchina fredda. Fredda davvero perchè Monet non ha idealizzato il momento neanche un po’ e nonostante questo la scena ci appare stupenda, viva. Ma come fa? Semplice (per lui), fa le ombre colorate. Sulla neve così bianca ce ne accorgiamo subito, basta uno sguardo a terra. Dove i passeggeri hanno camminato ci sono dei segni e non sono grigi come ci aspetteremmo ma aranciati! Anche la staccionata proietta a terra una lievissima ombra che però è azzurra. Se avete della neve sottomano affacciatevi e controllate. La neve è tutto tranne che bianca. Una tecnica collaudata in giorni e giorni di prove al gelo e che per l’epoca era una vera rivoluzione.
Due parole sullo stile…
Monet dipinse “il treno nella neve” nella fase di piena maturità artistica. Questo significa che le caratteristiche del suo stile sono visibilissime. La pennellata rapida e poco definita, l’assenza di contorno nelle figure, la fusione degli elementi col paesaggio, l’assenza del colore nero e l’attenzione alla luce. Sì, in questo dipinto c’è proprio tutto.
Anche questo Infuso d’arte è finito, ma se volete un’altra tazza d’arte bella calda ci vediamo qui tra due settimane.
Chiara Marchesi