Primavera al MAXXI con tre nuove mostre

maxxi mostre in corso

“Disegno ergo progetto”, “Miltos Manetas” e “When sound becomes form” sono le tre nuove mostre inaugurate al MAXXI il 16 marzo 2018.

Tre piccole mostre che approfondiscono tematiche decisamente interessanti.

Disegno ergo progetto – Idee e forme intorno all’architettura è ospitata nello spazio Centro Archivi Architettura del museo MAXXI. Sarà possibile visitarla fino al 6 maggio 2018.

Questa mostra è introdotta dall’installazione sonora Voce di Architetto_parole di architettura. Due plafoniere installate sopra le teste dei visitatori diffondono, mediante la viva voce dei più importanti architetti degli ultimi 50 anni, loro aforismi, pensieri, idee e riflessioni.

Un’introduzione al mondo dell’architettura dal sapore estremamente poetico e catartico.

Lo spazio dedicato alla mostra è allestito come uno studio di architettura. È infatti possibile visionare schizzi e bozze, oggi parte del deposito del museo MAXXI, da delle postazioni simili a quelle usate dagli architetti nella fase creativa.

Giovanni Michelucci, Elementi di città, litografia, 1974
                                                     Giovanni Michelucci, Elementi di città, litografia, 1974

 

Sono esposti dei disegni su carta assorbente di Giancarlo De Carlo del 2003-2005 con edifici residenziali Wadi Abou Jmeel. Schizzi tratteggiati da Alberto Campo Baeza su tovagliolini. Pachetti di sigarette utilizzati da Carlo Scarpa come supporto per dar vita, con la penna, a sue idee.

Carlo Scarpa, schizzi su pacchetti di sigarette
                                                    Carlo Scarpa, schizzi su pacchetti di sigarette

 

Tutti questi disegni solo alcune volte sono divenuti opere architettoniche concrete, più spesso sono rimasti lettera morta. Sono però questi disegni il legame diretto fra mente, cuore e corpo.

Un gesto, quello del disegnare, che accompagna l’architetto nel suo fare progettuale.

Sono molti i fattori che entrano in campo nel fare architettura. Di sicuro uno è il punto di partenza e di arrivo: l’uomo.

Miltos Manetas – Internet Paintings è ospitata negli spazi della Galleria Gian Ferrari. Resterà negli spazi del MAXXI fino al 20 maggio 2018.

Il progetto messo in campo da Miltos Manetas è semplice. Si tratta della copia olio su tela di pagine web. Tutto ciò che passa per uno schermo di un computer o di uno smartphone è riprodotto dall’artista greco su tela. Manetas trova estremamente interessante il fatto che oggi siamo tutti connessi, che siamo tutti nella rete. Che possiamo essere ovunque perché la connessione internet ce lo permette. Siamo tutti raggiungibili, ogni notizia può fare il giro del mondo in un click.

Le opere proposte da Manetas per questa mostra si modificano continuamente. Così come si modifica continuamente l’aspetto del web.

Se un visitatore visitasse periodicamente questa mostra troverebbe sicuramente dei cambiamenti. Si tratta di una mostra in divenire. Un workshop che coinvolge altri artisti che hanno risposto alla open call lanciata da Manetas e dal MAXXI.

MAXXI, Miltos Manetas al lavoro
                                                                   MAXXI, Miltos Manetas al lavoro

 

È interessante soffermarsi sull’evoluzione pittorica e teorica di Miltos Manetas.

Se pensiamo alle sue prime opere,  risalenti agli anni ’90, il computer era visto come presenza estranea e sconosciuta, una sorta di alieno – pensiero condiviso da molti all’epoca. Nei lavori più recenti, dei primi anni 2000, la tecnologia appare completamente integrata e fusa con il contesto – essa non è più una minaccia né una forza esterna addomesticata ma rende più allegra la quotidianità essendo giocosa e giocabile.

È così che i quadri di Manetas documentano i cambiamenti di atteggiamento avvenuti in una decade di cultura informatica: si va dall’iniziale avversione – poiché si vedevano le nuove tecnologie come sole portatrici di alienazione – alla fusione dell’informatica con la vita quotidiana, dimostrata dalla popolarità della pervasiva intelligenza computazionale sviluppatasi nella prima decade del nuovo millennio.

Oggi è tutto cambiato nei suoi quadri.

Gli esseri umani non sono più rappresentati nei suoi dipinti. Non vediamo più il loro comportamento davanti alla tecnologia.

Negli Internet Paintings siamo diventati noi, i fruitori delle sue opere, in quanto immersi davanti alla copia di uno schermo, i soggetti dell’arte di Manetas.

MAXXI Miltos Manetas, Internet paintings
                                                                        MAXXI Miltos Manetas, Internet paintings

When sound becomes form – Sperimentazioni Sonore in Italia 1950 – 2000 trova posto nello Spazio Incontri Internazionali d’Arte del MAXXI e sarà visitabile fino al 28 ottobre 2018.

Il titolo riecheggia quello della storica mostra curata da Harald Szeemann alla Kunsthalle di Berna nel 1969: Live in your head. When attitudes become form.

Con essa non ha nulla a che spartire. Si tratta di una mostra sul non visibile per eccellenza: il suono. Sono esposti materiali che cercano di spiegare brevemente la sperimentazione sonora in Italia fra il 1950 e il 2000. Un compito non facile da attuare, soprattutto nel piccolissimo spazio dedicato a questa esposizione. Sarebbero serviti più supporti audio e audiovisivi per poter divulgare la conoscenza del tema a chi non è esperto di questo campo. La sperimentazione sonora, che dalla seconda metà del Novecento ha contaminato le arti visive, è qui riassunta in brevi racconti. Non basta, a mio avviso, il materiale d’archivio messo in bella mostra (come il vinile dell’antologia Fluxus) a restituire la vitalità di quelle sperimentazioni al pubblico.

Francesca Blasi

Francesca Blasi
Sono nata a Roma nel 1988. Mi sono laureata in storia dell'arte contemporanea presso l'università La Sapienza di Roma. Alla triennale ho elaborato una tesi sull'arte antifascista e alla magistrale ho fatto una ricerca sull'uso del pixel nelle arti visive. Amo la fotografia, hobby che pratico, il cinema, la lettura e la musica.

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