La festa della mamma è appena trascorsa ma noi vogliamo ancora festeggiarla! E questa tenerissima scena di una mamma con la sua bambina è proprio quello che ci vuole!
La festa della mamma è passata ma qui agli infusi d’arte vogliamo ancora parlare di lei. Già, perché celebrare la mamma è terribilmente difficile. Ammettiamolo. Tra fiori, dolci, confezioni regalo di creme o di profumi dirle cosa davvero proviamo per lei non è affare semplice, anche perché le cose non sempre sono così idilliache. Specialmente se non siamo più un bambino o una bambina. La mamma ci conosce bene, troppo. Si impiccia dei nostri affari, ci chiama venti volte al giorno per sapere se abbiamo mangiato, ci rimprovera se lasciamo le nostre cose in giro … una vera seccatura. Però se non ci chiama ci sentiamo trascurati, neanche avessimo due anni, se non dice cosa pensa la tormentiamo perché lo faccia e ci basta inciampare su un paio di scarpe fuori posto per pensare segretamente che sull’ordine aveva ragione.
Per questo abbiamo scelto un’immagine semplice, niente fasti, idilli poco credibili o gesta eroiche. Questa è un mamma vera.
Che aspettate? Chiamate la vostra e scoprite insieme questo nuovo, specialissimo infuso d’arte!
Il dipinto di oggi è “Il bagno della bambina” di Mary Cassatt, datato 1892 ed oggi conservato all’Art Institute of Chicago, Illinois, USA.
Potete visionarlo qui.
Cosa sta succedendo?
Niente di eclatante direi. E’ una bella giornata d’estate e la mamma sta finendo di lavare sua figlia. E’ un momento quotidiano, qualcosa che succede mille volte al giorno e a cui nessuno fa caso. Banale routine.
La bambina è seduta sulle gambe della mamma e si guarda i piedini con l’aria un po’ stanca di chi ha giocato tanto. Ha indosso solo un asciugamano, segno che il bagno vero e proprio è già avvenuto. La mamma invece indossa un semplice abito a righe, un “vestito da casa” diremmo oggi. E’ seduta su un basso poggiapiedi e mentre con una mano tira fuori un piedino dall’acqua con l’altra abbraccia la bambina. Ci basta uno sguardo al busto e al volto della donna per capire che non la sta semplicemente tenendo. Dal sorriso della donna possiamo immaginare che stia parlando con la sua piccina e le domande sono facili da immaginare: “sei stanca?”, “ti sei divertita oggi?”. E’ un momento privato con l nostra mamma che tutti abbiamo vissuto e che tutti ricordiamo con affetto. E forse un po’ di nostalgia. I due visi sono vicinissimi, rivelando una grande somiglianza tra le due. Taglio degli occhi , sopracciglia e forma della bocca sono assolutamente identiche. Persino il colore dei capelli è lo stesso tanto che le due teste quasi si fondono.
Cosa rende speciale questo dipinto?
La sua semplicità. Non è facile dare un’immagine della maternità che non sia uno sdolcinato idillio sentimentale, che non narri gesta di madri eroiche o che non sia una denuncia sociale di uno stato di indigenza. Mary Cassatt, autrice del dipinto, ci è riuscita perfettamente. La scena non ha nulla di eccessivo, di edulcorato. E’ reale, concreta, tangibile. Così come la grande tenerezza che prova lo spettatore davanti all’opera. I gesti e i sentimenti dei personaggi non vengono estremizzati per lasciare loro tutta l’autenticità.
Due parole sullo stile…
Mary Cassatt è una delle poche donne impressioniste. Fece di tutto per affermarsi nella realtà artistica della sua epoca e sviluppò uno stile assolutamente personale. Le figure sono delineate in modo rigoroso ma non tagliente, gusto che le deriva dalla visione di alcune stampe giapponesi, mentre l’uso del colore nero viene rigorosamente evitato. Come del resto previsto dalla “dottrina” impressionista.
Anche questo Infuso d’arte è finito ma vi aspettiamo tra due settimane per gustarne uno nuovo.
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A presto!
Chiara Marchesi