Dal pennello di Violetta Carpino, la giovane artista romana apprezzatissima per le opere di street art nel XIV Municipio capitolino, a una delle arene più importanti del panorama musicale romano, quella dell’Auditorium Parco della Musica.
Alle spalle di Cristiano “L’Abbraccio Universale” di Violetta, ispirato al suo “Abissi dell’Anima” |
Quanti di voi ad un concerto musicale posano l’attenzione sulla scenografia? O forse sarebbe meglio chiedere se c’è stato un concerto del quale vi ha colpito la scenografia, regalando un valore aggiunto alla performance, completandone il messaggio.
Cristiano De André e Violetta Carpino guardano la scenografia appena montata |
“La ricerca della scenografia ha preso avvio da un mio dipinto che secondo Cristiano traduceva in immagine ciò che era espresso nei testi e nelle musiche, ma che soprattutto rappresentava il desiderio di un abbraccio e calore universale. Quando ho dipinto “Ascolto Fetale”, il murale all’ex manicomio del Santa Maria della Pietà, ho ascoltato continuamente le canzoni di Cristiano De Andrè. Fu un caso che a lui piacque particolarmente quel lavoro? Io non credo: senza essere a conoscenza della sua influenza, aveva ritrovato se stesso nel mio dipinto. Ecco, lui in quel murale è stato la mia “scenografia”. C’è una continua compenetrazione, un costante flusso che domina tutti noi; il mio lavoro per questo concerto è stato tradurre in immagine il pensiero di Cristiano, interpretando le sue parole, cogliendo il significato che questa scenografia potesse avere per lui e per il pubblico. Le canzoni di Fabrizio stimolano l’immaginazione, creano figure passanti che ognuno ha diritto ad immaginarsi come meglio crede, come avrei potuto privare il pubblico di una simile apertura mentale? Non ci sono volti né tratti caratteristi nella mia scenografia, così nessuno sarà su quel palco, ma saremo tutti noi, diverrà la culla dell’Umanità.”
Da un movimento artistico di periferia è partito uno tsunami che sta travolgendo un panorama molto più ampio, raggiungendo vette inaspettate e comunicando un messaggio davvero fondamentale in un momento storico dove la cultura italiana sembra essere sempre troppo poco considerata: anche le piccole realtà possono regalare tanto, offrendo, attraverso un linguaggio universale, delle risposte aggregative, dai mille significati, che ognuno può fare proprie senza aver paura di sbagliare o di essere giudicato. È una grande lezione per tutti e me la ricorda Violetta, quando mi canticchia al telefono: Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior…