“Un’ora di tranquillità” con Massimo Ghini

un'ora di tranquillità massimo ghini

“Un’ora di tranquillità” con Massimo Ghini

La commedia al Teatro Quirino insegna il valore dei piccoli momenti di felicità, anche quando la vita ci sferra dei colpi bassi.

Vi è mai capitato di trovare per caso un oggetto per voi preziosissimo gironzolando per i mercatini? Qualcosa che non vi aspettavate di trovare, qualcosa che non cercavate in quel preciso momento, ma che desideravate da sempre?

Me Myself and I, questo il titolo dell’album jazz che Michel vuole assolutamente ascoltare nella sua “ora di tranquillità”.

Cammina per le vie di Parigi felice, con il suo vinile in mano: ha l’entusiasmo di un bambino che ha appena acquistato il suo nuovo giocattolo preferito. Rientra a casa e prova a condividere l’emozione con la moglie ma, come spesso accade per le gioie personali, viene sminuito dall’ascoltatrice.

C’è qualcosa che turba Nathalie. Un segreto. Ma a Michel non importa, lui vuole solo ascoltare la musica.

un'ora di tranquillità massimo ghini

La sua tranquillità verrà minata durante tutto lo spettacolo da una serie di imprevisti che gli impediranno di concedersi questo piccolo momento intimo.

Oltre alla moglie, interpretata dalla bravissima Galatea Ranzi, entrano nel quadretto anche il figlio metallaro Sebastien (Alessandro Giuggoli)  meglio noto come “Fucking Rat” – e una serie di personaggi legati al protagonista per varie motivazioni.

C’è il simpatico Leo (Luca Scaparrone), vicino di casa che bussa a Michel perché il suo operaio Pavel (Claudio Bigagli) sta letteralmente distruggendo le tubature del palazzo.

C’è Elsa (Marta Zoffoli), la migliore amica di Nathalie, che vuole confessare il suo love affair con Michel.

E poi c’è Pierre (Massimo Ciavarro), il migliore amico di Michel innamorato da sempre di Nathalie.

L’intreccio della commedia è divertente e accattivante.

Massimo Ghini domina il palco per quasi due ore con magistrale eleganza. Non perde una battuta, non perde mai tono né vigore durante la performance.

Tiene viva l’attenzione dall’inizio alla fine, regalando al personaggio del drammaturgo francese Florian Zellen la genuina comicità tipica della commedia all’italiana.

L’attore è supportato da un cast preparato, versatile e che sa stare al passo del vaudeville.

I costumi di Silvia Frattolillo sono davvero notevoli, specialmente quelli delle donne. Degna di elogio è anche la scenografia moderna di una casa quasi futuristica, a cui si aggiunge un tocco classico non indifferente: una finestra gigante da cui si intravede la Torre Eiffel calda e luminosa, in contrasto con i toni dell’azzurro e del bianco che sono sul palco.

Infine, una riflessione anche sul significato.

Dietro una commedia apparentemente semplice si nasconde un messaggio tutt’altro che superficiale: la felicità è quella delle piccole cose, delle passioni personali.

Non importa quali gravi segreti, quali terribili situazioni si presentano di fronte agli occhi di Michel. Lui vuole solo ascoltare il suo album. Pretende il suo momento di libertà, è totalmente distaccato dai problemi della vita.

La vera felicità risiede in un’ora di tranquillità passata con se stessi.  Me, Myself and I.

 

Alessia Pizzi

Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista Pubblicista, Consulente di Digital Marketing, ma soprattutto fondatrice di CulturaMente: sito nato per passione condivisa con una squadra meravigliosa che cresce (e mi fa crescere) ogni giorno!

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