Troiane: tragedie passate che riecheggiano il presente al Teatro Quirino

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Euripide torna in scena al Teatro Quirino con la tragedia antimilitarista dedicata alle donne troiane che, dopo l’assedio della loro città, sono costrette a un destino di schiavitù: il centro Teatrale Bresciano porta in scena la regina Ecuba (Elisabetta Pozzi) e le principesse Cassandra (Federica Fracassi) e Andromaca (Francesca Porrini) mentre attendono il responso sulle loro sorti da Taltibio (Graziano Piazza).

La parola chiave di questo spettacolo è sicuramente “contaminazione“, una contaminazione che abbraccia tanto la scenografia quanto il testo. Il connubio tra antico e moderno si palesa con l’attualizzazione dei dialoghi, ma soprattutto con la presenza sul palco di una donna vestita in abiti contemporanei che si diletta con cellulare e Mac. Tale donna (Alessia Spinelli) è Elena, che assiste disinteressata alle sventure delle nobildonne troiane e fa da tramite con il coro ricreato da donne moderne proiettate sullo sfondo della scena.

Il coro digitale e la riscrittura di Elena

Il coro digitale, voci di donne su schermo che recitano i versi euripidei, sono il primo segnale della contemporaneità che poi Elena svilupperà col suo monologo, totalmente riscritto. In questa rivisitazione del classico, adattato e tradotto da Angela Demattè per la regia di Andrea Chiodi, Elena diventa il temuto simbolo della fame di apparenza e si discolpa da tutte le accuse che Ecuba le muove rispetto alle sorti di Troia.

Anche nella tragedia euripidea Elena incolpa Afrodite delle sventure troiane menzionando la contesa del pomo d’oro tra le dee dell’Olimpo: fu Paride a scegliere l’amore della più bella del mondo offerto da Afrodite, ed Elena fu quindi spinta a seguirlo dalla Dea, come ricorda anche Saffo. Nell’adattamento al Quirino, il personaggio di Elena ricorda gli influencer moderni che partecipano ai salotti della televisione per spettegolare della propria vita privata e discolparsi da eventuali attacchi dovuti alla propria notorietà.

Elena, naturalmente, si presta benissimo come portatrice di ambiguità anche nel nostro presente, poiché eredita dalla tradizione letteraria – anche precedente a Euripide – la sua dimensione duplice di bellezza e rovina: tutti sanno che il suo aspetto, così terribilmente vicino a quello delle dee, è portatore di sciagure. Per questo Euripide associa la figura di Elena alla paura, l’origine di tutti i mali, che mette in evidenza la debolezza dell’essere umano.

La tragedia dei vinti

“Andrà tutto bene” o forse no. Una frase che sentiamo in scena, ma che negli ultimi anni abbiamo sentito spesso anche nella nostra quotidianità. Una frase che non può più consolarci. Così, per bocca di Ecuba, vengono pronunciati anche dei celebri versi pascoliani dedicati proprio al dolore umano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereno, infinito, immortale,
oh! D’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!

Giovanni Pascoli, X Agosto

Si sente forte la necessità di esprimere lo sconforto nei confronti dell’epoca moderna: questa è la tragedia dei vinti, è un elenco di dolori. La voce profetica della rivalsa spetta a Cassandra, che dà prova dell’abilità recitativa dell’attrice che la interpreta. I suoi deliranti sguardi sul futuro prevedono la morte di Agamennone e il riscatto di una patria distrutta. Il cast è tutto notevole e lo spettacolo scorre piuttosto veloce. Manca forse un po’ di dinamismo e di associazione tra parola e movimento: la presenza in scena poteva essere sicuramente sviluppata di più. Sono avvenute molte cose durante lo spettacolo con cui gli attori avrebbero potuto giocare: alla fine, ad esempio, quando Ecuba seppellisce il corpo morto del piccolo Astianatte, si sono sentite in lontananza delle campane che avrebbero potuto essere un espediente da sfruttare per la chiusura.

Alessia Pizzi

Alessia Pizzi
Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista Pubblicista, Consulente di Digital Marketing, ma soprattutto fondatrice di CulturaMente: sito nato per passione condivisa con una squadra meravigliosa che cresce (e mi fa crescere) ogni giorno!

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