Per l’aperitivo a teatro, Shakespeare vino e cibo. What else?

Teatro Trastevere

La stagione 2019-2020 del Teatro Trastevere di Roma offre anche l’interessante format “Shakespeare in wine”.

Gli amanti del teatro avranno senz’altro visto le opere di William Shakespeare rappresentate nelle maniere più disparate.

Dal 2011 anche la regista e attrice Annabella Calabrese ha proposto un approccio diverso di affrontare il Bardo, inventando il format di “Shakespeare in wine”.

L’idea di Calabrese, però, prende spunto dalla realtà storica del teatro elisabettiano. Infatti, all’epoca di Shakespeare il teatro era un vero e proprio luogo di ritrovo, dove ci si godeva lo spettacolo, bevendo, mangiando e chiacchierando con il proprio vicino.

Cercando di riportare quell’atmosfera ai giorni nostri, la regista Calabrese e la Compagnia “Le Chat Noir” mettono in scena “Shakespeare in wine”. Si tratta di uno spettacolo che coniuga il momento dell’aperitivo con la rappresentazione di alcune scene di tre opere shakespeariane, riadattate e rivisitate in chiave moderna, raggruppate per tre diverse tematiche: amore, magia e corruzione.
In questa stagione il Teatro Trastevere metterà in scena gli spettacoli la domenica sera.

Si è cominciato il 3 novembre con lo spettacolo “Shakespeare in wine – Tra Magia e Stregoneria”. Sulla scena recitano la stessa Annabella Calabrese e un gruppo di attori molto bravi e coinvolgenti: Giovanna Cappuccio, Massimiliano Costa Cipullo, Leonardo D’angelo, Roberto Giannuzzi, Chiara Laureti, Roberto Luigi Mauri, Andrea Standardi, Elisa Angelelli e Martina Ricozzi.

“Shakespeare in wine – Tra Magia e Stregoneria” segue lo schema del format, diviso in due parti.

La prima parte è dedicata all’improvvisazione, possiamo definirla teatro performativo. Mentre gli spettatori si accomodano in sala e chiaccherano, mangiando qualcosa e bevendo vino, i personaggi  si aggirano nella sala e tra le poltrone. Interagiscono in maniera diretta con il pubblico, interpretando il proprio personaggio.

Il 3 novembre, in sala ci dà il benvenuto, facendo gli onori di casa, nientemeno che la regina Titania de “Il sogno di una notte di mezza estate”.

La parte di improvvisazione è stata senz’altro la più difficile per gli attori, perché il pubblico era un po’ distratto e, in alcuni casi, poco a suo agio ad accogliere le incursioni degli artisti. Ma questi hanno dato ottima prova di concentrazione e capacità di improvvisare e padroneggiare il proprio personaggio.

La seconda parte dello spettacolo è dedicata alla messa in scena vera e propria. Si spengono le luci della sala e si accendono quelle di scena.

Il palco del Teatro Trastevere è in parte occupato dalle poltrone, che in questo modo vengono a formare quasi un  cerchio. Al centro gli attori si muovono, sempre però a stretto contatto con gli spettatori.

Teatro Trastevere

La messa in scena di “Tra magia e stregoneria” era composta da scene alternate di due commedie e una tragedia di William Shakespeare: “Sogno di una notte di mezza estate”, “La Tempesta” e “Macbeth”. Visto il tema, la scelta delle opere è stata azzeccata: vi troviamo, infatti, nell’ordine, fate, incantesimi, maghi e streghe.

Si comincia proprio con le terrificanti, per quanto sensuali, streghe del “Macbeth”. Seguiranno gli ubriachi Stefano e Trinculo che incontreranno Calibano de “La tempesta”. Il tutto alternato all’innamoramento magico della regina Titania con Bottom, con le fate del suo seguito intente a servirli ne “Il sogno di una notte di mezza estate”.

La scenografia è praticamente inesistente, ridotta gli oggetti di scena indispensabili. Molto è lasciato alle luci, che danno l’unico vero supporto alla recitazione degli attori. In particolare, sono state davvero utili a valorizzare adeguatamente la scena dell’omicidio di Duncan da parte di Macbeth.

“Shakespeare in wine” è un format accattivante e di sicuro appeal per chi ama le opere del Bardo e cerca sempre un nuovo modo di goderne. Ma non tutto in questa prima serata al Teatro Trastevere è stato convincente.

Devo dire che in generale le scene riuscite meglio, più coinvolgenti, sono state proprio quelle del Macbeth. Nonostante la bravura di tutti gli interpreti in scena, forse le scene potenzialmente più divertenti non hanno suscitato sempre la giusta ilarità.

L’intento della Compagnia Le Chat Noir è quello di avvicinare le opere di Shakespeare a un pubblico eterogeneo, intrecciando scene di diverse opere come in un montaggio cinematografico.

Ebbene, lo scopo è nobile e probabilmente è raggiunto con questo format, per l’idea di ricreare il clima conviviale del teatro elisabettiano. Tuttavia, l’alternanza in stile montaggio cinematografico è molto meno riuscita, quando la qualità delle scene o delle interpretazioni non è uniforme.

Il prossimo appuntamento con ”Shakespeare in wine” al Teatro Trastevere è per domenica 8 dicembre 2019. Il tema sarà uno dei preferiti di Shakespeare, ovvero “Il gioco degli equivoci” e si attingerà a tre commedie: di nuovo “ Sogno di una notte di mezza estate”, “La commedia degli errori” e “La dodicesima notte”.

Stefania Fiducia

Stefania Fiducia
Splendida quarantenne aspirante alla leggerezza pensosa. Giurista per antica passione, avvocatessa per destino, combatto la noia e cerco la bellezza nei film, nella musica e in ogni altra forma d'arte.

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