Cosa c’è di meglio in questo periodo che ridere?? Niente, le risate devono prevalere sulle lacrime
La risata fa bene al cuore, alla salute e allo spirito. In un mondo dominato dall’odio e dalla cattiveria, si sente ogni giorno il bisogno di ridere. Pietro Romano, con Sono Romano e si sente, one-man show scritto insieme a Gianni Quinto con la collaborazione artistica del grandissimo Gino Landi in scena fino all’11 marzo 2018 al Teatro Anfitrione, coglie perfettamente questo bisogno. E quindi non potevo perdermelo, e sabato 03 marzo ero in teatro a godermi lo spettacolo.
Un attore poliedrico, con una mimica spaventosa e una voce bellissima. Pietro Romano fa traspirare il suo essere attore e il suo amore per la città di Roma. In questo one-man show, aiutato dai bravissimi ragazzi dell’Accademia Internazionale del Musical di Roma, con la cara amica Eleonora Pedini, meravigliosa ballerina, diretti dai maestri Cristina Arrò e Marcopaolo Tucci, e la band formata da Alessandro Decina, Valerio Passi, Enrico Zapicchi e Roberto Colavalle (autore dei commenti musicali), ci racconta la sua vita.
Il rapporto con i grandi
Tutto quanto è trattato con delicatezza ed ironia: i suoi inizi, il rapporto con i grandi del teatro, con il padre capogruppo e i suoi primi approcci al teatro con l’opera lirica. Per chi mi conosce, sa quanto io ami questo genere e sentir parlare di un bambino e dei suoi “incontri” con José Carreras e Montserrat Caballé è stato emozionante.
Chi scrive ha due ricordi bellissimi del grande tenore spagnolo. Il primo è stato un concerto nel 2011 a Piazza di Spagna. Il tenore barcellonese, all’età di 64 anni, letteralmente stregò il pubblico con la magia della sua voce meravigliosa e con il suo senso della parola impressionante. Posso dire con certezza che anche il tempo si era emozionato. C’erano parecchie nuvole, ma poche gocce caddero durante l’esecuzione (l’uragano si scatenò alla fine). Il secondo e ultimo ricordo è stato invece un più recente concerto a Caracalla (non quello storico de I tre Tenori purtroppo), quando Carreras cantò tra le altre cose un Arrivederci Roma da cadere in ginocchio.
Un grande attore, una grande squadra
Pietro Romano ci ha portato nel suo mondo sulle ali del sorriso, aiutato da tutta l’equipe artistica, ma anche dallo staff tecnico. In primis la insuperabile Barbara Lauretta (assistente alla regia e direttore di scena). La scenografia, complessa e dominata da un meccanismo che creava una sorta di doppio fondo nel palco per la band, è stata curata magistralmente da Maurizio Manzi. I costumi scintillanti e perfetti sono stati curati da Ernesto Guglielmi, così come le luci splendide curate da Pasquale Citera, Fabio Massimo Forzato e Fabrizio Pucci e il service di Stefano Di Sturco. Ottima l’organizzazione dei carissimi Valentino Fanelli e Loredana Corrao che, insieme a Eleonora Leoni, ha curato anche l’ufficio per il pubblico, e l’ufficio stampa di Melina Cavallaro.
Andateci e godrete come dei matti!! Del resto “siamo tutti romani“, no???….. E si sente!!
Lo spettacolo inoltre è dedicato alla memoria del grande attore Renato Merlino e sono presenti in sala anche i clown dottori della Magicaburla Onlus.
Marco Rossi
(Foto presa dalla pagina Facebook Pietro Romano – FanPage (PietroRomanOfficial) e trailer curato da Dimitris Katramados)