Sister Act, come ridere di gusto al teatro Brancaccio

Sister Act, uno dei musical più travolgenti degli ultimi anni, racconta di una storia leggera e simpatica: quella di Deloris Van Cartier.

Siete stufi dei soliti cinepattoni? Volete uscire di casa per digerire tutto ciò che avete mangiato? Correte, perché Sister Act vi aspetta fino al 24 gennaio al Teatro Brancaccio.
Lo spettacolo non ha implicazioni filosoficheintellettuali, ma vuole divertire, ed è un ottimo espediente per passare una serata in allegria, magari in compagnia di qualcuno che non vediamo da tanto tempo, presi dal costante stress delle nostre impegnate vite, o insieme alle nostre famiglie e i nostri figli, essendo uno spettacolo adatto a tutti.

Teatro Brancaccio
Questo spettacolo mi ha fatto immergere nella profondità della mia infanzia. La storia riprende, seppur con qualche modifica, quella dell’omonimo film con Whoopi Goldberg. La svitata Deloris Van Cartier, una cantante che fa parte di un trio, assiste per caso ad un omicidio compiuto dal suo fidanzato Curtis. Per proteggerla, il sergente Eddie, suo vecchio compagno di scuola, la nasconde all’interno del Convento degli Angeli, sotto il falso nome di Suor Maria Claretta. A lei verrà affidata la direzione del coro e, nonostante non riesca all’inizio ad adattarsi alle dure regole della vita monastica per il suo stile di vita eccentrico, avendo anche numerosi attriti con la madre superiora, riuscirà a stabilire un rapporto di sincera amicizia con tutte le monache (inclusa la priora), che impareranno a credere in loro stesse diventando svitate pure loro, e a trasformarle in un meraviglioso coro che si esibirà anche davanti a Sua Santità Paolo VI. Riuscirà inoltre a far arrestare Curtis ed a mettersi con Eddie, lasciando quell’abito per lei molto ingombrante. Ma Deloris è cambiata e, anche se riporrà l’abito talare all’interno dell’armadio, porterà nel suo animo e nel suo cuore qualcosa di Suor Maria Claretta e di quell’esperienza.

Teatro Brancaccio

Messo in scena dalla Compagnia della Rancia, il musical, attraverso le musiche di Alan Menkel ed i testi e le liriche tradotti da Franco Travaglio, procede a ritmi sfrenati e soprattutto diverte, riuscendo a coinvolgere lo spettatore in un caleidoscopio di situazioni scoppiettanti e spassosissime con l’apporto anche delle stupende coreografie di Rita Pivano, delle sfavillanti e coloratissime scenografie di Gabriele Moreschi, dai bellissimi costumi di Carla Accoramboni e della regia di Saverio Marconi.
Il successo di ogni spettacolo che si rispetti si basa sulla recitazione degli attori, e qui il cast è stato semplicemente formidabile, con punte d’eccellenza nella madrilena Belìa Martin, la protagonista, e Veronica Appeddu nel ruolo della novizia Suor Maria Roberta (la quale si alterna a Suor Cristina, la suora vincitore della seconda edizione di “The Voice“). Molto simpatico pure il Monsignor O’Hara di Pino Strabioli, noto conduttore televisivo, attore e regista, già protagonista di alcuni successi teatrali (“WikiPiera” con Piera degli Esposti).
Andateci se potete e vivrete momenti di gioia. Prima però un consiglio: allenate le mascelle perché riderete e riderete di gusto!
Marco Rossi
@marco_rossi88

(Foto di Musacchio & Ianniello)
Storico dell'arte e guida turistica di Roma, sono sempre rimasto affascinato dalla bellezza, ed è per questo che ho deciso di studiare Storia dell'Arte all'Università. Nel tempo libero pratico la recitazione. Un anno fa incontrai per caso Alessia Pizzi ed il suo team e fu amore a prima vista e mi sono buttato nella strada del giornalismo. Mi occupo principalmente di recensioni di spettacoli e di mostre, concerti di musica classica e di opere liriche (le altre mie grandi passioni)

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