L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha proposto per il suo concerto settimanale un interessante programma dedicato a Carl Maria von Weber, Wolfgang Amadeus Mozart e Johannes Brahms. Sul podio il debuttante Robert Trevino.
L‘Accademia Nazionale di Santa Cecilia è sempre prodiga di sorprese, tante volte positive ma alcune volte negative, come il forfait del previsto direttore per questo concerto Jaap van Zweden, il quale è stato costretto a rinunciare a causa di gravi problemi familiari. Debuttava sul podio di Santa Cecilia il giovane direttore Robert Trevino con un programma dedicato a Carl Maria von Weber, Wolfgang Amadeus Mozart e Johannes Brahms.
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©Lisa Hancock (www.roberttrevino.org) |
Il programma iniziava con la trascinante ouverture dell’Oberon di Carl Maria von Weber, opera composta nel 1826; una musica trascinante e ricca di brio così come lo è stato il secondo pezzo in programma, cioè il Concerto per pianoforte ed orchestra n.25 in Do maggiore K503 di Wolfgang Amadeus Mozart, composto nel 1786. Si tratta di un brano assolutamente complesso e virtuosistico, che richiede un pianista capace di tirare fuori dalla tastiera lo spirito allo stesso tempo sia giocoso che drammatico insito nella musica di Mozart; il bravissimo Benedetto Lupo, artista barese, festeggiatissimo dal pubblico è stato assolutamente all’altezza del compito. Nella musica di questo capolavoro si sente spesso una melodia che ricorda la futura Marsigliese, tant’è che si è detto che Rouget de l’Isle, l’autore dell’inno francese, si sia ispirato a questo brano.
Per concludere il concerto, il bravo direttore e la bravissima orchestra hanno proposto la Sinfonia n.1 in Do minore, op.68 di Johannes Brahms, un brano composto nell’arco di vent’anni; è un pezzo estremamente complesso ed impegnativo sia per il direttore che per l’orchestra, ed entrambi hanno avuto un trionfo senza pari.
Marco Rossi