ROMAEUROPA Festival 2016 e l’amore di OCD LOVE

La L-E-V Company e la coreografia degli israeliani Sharon Eyal e Gai Behar conquistano il Teatro Argentina.

Le luci si spengono e una figura nera, di donna, un corpo muscoloso e definito inizia a muoversi al ritmo della musica. La musica che è una parte centrale dello spettacolo, creata da Ori Lichtik, percussionista e DJ che crea ritmi adeguati alla danza ed è uno dei pionieri della techno in Israele.
Passano i minuti e altri ballerini si aggiungono alla coreografia, sempre figure nere, uomini e donne, in una danza a scatti, con la musica che incalza a un ritmo sempre più serrato. Un ticchettio d’orologio scandisce il tempo, che scorre veloce, forse è la vita. Mani che sfiorano i volti, carezzano la pelle bianca del collo, del petto luminoso e atletico in contrasto con lo sfondo nero, i costumi sobri, neri con intagli di pizzo. I ballerini sono uccelli in un nido che lottano e si corteggiano in una danza d’amore a tratti aggressiva e altri momenti dolce e accogliente, fatta di sguardi e luci bianche che illuminano l’intimità dei corpi come se spiassimo intimamente dentro i loro sentimenti. Sensualità è la forza, sensualità è il dolore e l’incontro, l’abbandono di una storia d’amore. Gli interpreti e danzatori Gon Biran israeliano, Rebecca Hytting svedese, Mariko Kakizaki giapponese, Leo Lerus, Darren Devaney canadese e Keren Lurie Perdes americana, rappresentano la moltitudine di culture e di emozioni, riassumendo in questo ritmo preciso e netto l’incastro delle vite di ciascuno. Sharon Eyal, prima danzatrice e poi coreografa, nata a Gerusalemme, ha ballato con la Batsheva Dance Company dal 1990 al 2008 adottando la tecnica “Gaga” come base di lavoro per la sua compagnia L-E-V.
LEV, che in ebraico significa “cuore”, in cui mescola musica elettronica, techno, moda e opere contemporanee frutto anche di tutti gli anni di studio con la Batsheva Dance Company. In un’intervista dichiara la sua fonte d’ispirazione: “[…] sono attratta dalle emozioni forti, amo piangere, divertirmi, provare empatia, sentirmi debole. Mi piace sentirmi come se il mio cuore si muovesse da una parte all’altra del corpo e, nel frattempo, immaginare, pensare, sognare.
Gai Behar israeliano lavora dal 1995 al 2005 a Tel Aviv è un produttore e curatore di eventi artistici multidisciplinari. Il suo ruolo nelle compagnie è sempre stato quello di sperimentare gli aspetti della performance art, installazioni e video da combinare con la danza. La loro prima collaborazione è avvenuta nel 2005 con il progetto di Bertolina. L-E-V è stata fondata nel 2013, durante una residenza artistica presso The Banff Centre For Artist and Creativity in Canada.
Al RomaEuropa Festival 2016 fino al 3/12 molti altri eventi di musica, ballo, teatro e arti visive si alternano sui palcoscenici dei Teatri di Roma, della Casa de Jazz, il Monk Club, il Teatro Biblioteca Quarticciolo e del Marco Testaccio oltre alla Sala Santa Cecilia e L’Auditorium Conciliazione, un evento importante che vede Roma come unico palcoscenico per un festival che vuole difendere i valori della convivenza e del rispetto dell’altro.

Sara Cacciarini
Sara Cacciarini giornalista pubblicista, si è laureata in Scienze Naturali e ha conseguito un Master di Comunicazione e Giornalismo Scientifico a La Sapienza di Roma. Collabora con CulturaMente dal 2016, è appassionata di teatro, musica e cinema.

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