Si conclude a Roma, nella sede naturale, il tour teatrale Roma è de tutti di Luca Barbarossa. Tour che il cantante ha portato in giro per l’Italia dalla scorsa primavera e che avrà un’appendice estiva nelle principali località balneari italiane.
Il prossimo 29 giugno alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, Luca Barbarossa saluterà la sua Roma con l’ultima tappa del tour teatrale Roma è de tutti.
Iniziato a Bari lo scorso 16 marzo, il tour ha toccato diversi teatri italiani raccogliendo i consensi della critica e principalmente i favori del pubblico.
Il progetto musicale prende il nome dall’ultimo lavoro discografico di Luca Barbarossa, Roma è de tutti, pubblicato lo scorso 9 febbraio per l’etichetta Margutta 86 srl. Undici le tracce che compongono l’album, undici pezzi che sono un lungo omaggio alla città di Roma, città in cui Barbarossa è nato il 15 aprile 1961.
Ad aprire il disco è Passame er sale, il singolo che Barbarossa ha presentato con successo alla scorsa edizione del festival di Sanremo.
Classificatasi al settimo posto alla kermesse canora più importante d’Italia, Passame er sale racconta la storia di una coppia, partendo da una richiesta comune, scontata, come quella di passare il sale. Un disco di inediti, con l’eccezione di Via da Roma, canzone scritta in collaborazione con il grande regista Luigi Magni, che nelle sue pellicole eternò il volto della capitale.
Tanti i pezzi belli, a partire da Roma è de tutti, il title track cantato con Fiorella Mannoia.
Particolarmente intensa è anche la struggente Madur (morte accidentale di un romano). Brano che racconta la storia di un ragazzo di colore, nato nel multietnico quartiere romano di Centocelle e ucciso dal cieco odio del razzismo. Un pezzo forte che Barbarossa esegue insieme ad Alessandro Mannarino, conosciuto anni fa a Radio2 Social Club e considerato ormai una sorta di fratello minore.
Molto commovente è anche Se penso a te, testamento musicale di un carcerato “ospite” di Regina Coeli, lo storico penitenziario capitolino.
Ma Roma è de tutti non è solo un disco dai ritmi intensi. Non mancano brani scanzonati come La mota, o La pennica, pezzo che omaggia il tipico e irrinunciabile sonnellino pomeridiano al quale nessun romano viene meno. Divertente è anche La dieta. Canzone diventata un piccolo film, per la regia di Paolo Genovese (famoso per pellicole quali Perfetti sconosciuti o The Place) con Marco Giallini e Anna Foglietta.
Roma è de tutti è un lavoro coraggioso, a partire dalla scelta linguistica.
Tutti gli undici pezzi che compongono l’album sono rigorosamente cantati in romanesco. Una lingua, però, che Barbarossa presenta nella sua veste moderna, scevra da nostalgie letterarie. L’idioma con cui ogni giorno i romani e non comunicano.
Roma è de tutti è un disco che omaggia la citta eterna descrivendola nella sua completezza, nella sua assurda, suggestiva ma anche unica contraddittorietà, fatta di bellezza e dramma.
Ma Roma è di tutti è anche e innanzitutto un bell’esempio di musica. Sul palco, accanto a Luca Barbarossa, artisti quali Maurizio Mariani al basso, Francesco Valente alle chitarre, Alessio Graziani alle tastiere e Piero Monterisi alla batteria.
Non mancheranno nel concerto che andrà in scena il prossimo 29 giugno anche i pezzi storici che hanno segnato la lunga discografia del cantante romano. Fra questi Via Margutta, Portami a Ballare, L’amore rubato e Come dentro un film. E principalmente la celebre Roma spogliata, il primo 45 giri di Luca Barbarossa, pubblicato nel 1981 e presentato alla 31° edizione del Festival di Sanremo. Un pezzo che tutti conoscono, una serenata country per una Roma d’altri tempi.
Una Roma «nascosta sotto il fumo nero dei nostri cannoni.»
Una Roma «ingannata dai suoi tanti amori, dai suoi vecchi fiori.»