Il Teatro Quirino porta in scena un testo che fu la trama di un grande successo cinematografico, “La Scuola” di Domenico Starnone, con un gruppo di attori capitanati da un Silvio Orlando in grande forma. Il testo mette in luce con simpatia ed ironia i caratteri soprattutto meschini ed arroganti che fanno parte dell’istituzione scolastica.
Una palestra dismessa, coperta da impalcature, viene usata come aula professori, visto che una parte della scuola è inagibile a causa di alcune perdite dal soffitto. Qui alcuni professori si riuniscono per gli scrutini della classe IV D. Da questo semplice spunto parte la storia de “La Scuola” in scena al Teatro Quirino fino a domenica 10 aprile.
Tratto da Sottobanco di Domenico Starnone e già oggetto di una famosa trasposizione filmica del 1995 sempre con Silvio Orlando, il testo mette in luce il cinismo che imperversa nell’ambiente scolastico. Tutti i professori si ritrovano dopo una gita scolastica a Verona. Il Prof. Cozzolino (Silvio Orlando, bravissimo nonostante una lieve zoppia a causa di un incidente durante le prove) e la Prof.ssa Baccalauro (Marina Massironi) sono stati accusati di essersi allontanati insieme durante il viaggio. Intorno a loro si sviluppa un mondo di ambiguità e viscidume, rappresentato da alcuni professori: il Prof. Cirrotta (Antonio Petrocelli), che pensa solo alla sua azienda, e l’altrettanto irritante per i suoi modi altezzosi Prof.ssa Alinovi (Maria Laura Rondanini) che ha scritto la relazione che incolpa i suoi due colleghi, l’ambiguo Prof. Mattozzi (Vittorio Ciorcalo) ed il nostalgico e razzista Prof. Mortillaro (Roberto Nobile). Su di tutti vegliano un preside (Roberto Citran) che in tanti punti lascia trasparire la sua totale ignoranza, e le ceneri della Prof.ssa Serino, cinicamente conservate nel suo armadietto.
In questa miscela esplosiva di caratteri e personalità vediamo un mondo pieno di conflitti, una difficoltà di intessere rapporti sociali rappresentata con ironia e divertimento. L’abilità del testo e della recitazione sta nel saper trasportare questi conflitti anche al di fuori della vita scolastica. Essi non sono semplicemente professori, ma persone con varie personalità, differenti modi di pensare e di guardare alla vita. Pensiamo alla Prof.ssa Alinovi che per tutta la durata della giornata degli scrutini dice di volersi sbrigare perché ha una cena “con il Presidente della Fondazione Simone Martini!“, ed al Prof. Cozzolino, che condisce ogni situazione, anche la più drammatica, con un sorriso, con una battuta. Essi riversano le loro personalità sul giudizio che devono emettere sui loro due colleghi, che si amano e si ameranno, e sui loro alunni, primo fra tutti il famigerato Cardini, pluriripetente che usa fare l’imitazione di una mosca, ma anche ragazzo dai problemi familiari e comportamentali. Il Prof. Cozzolino lo considera un artista mentre altri lo vorrebbero bocciare, Egli sarà respinto, con un fondo d’amarezza per Cozzolino e la Baccalauro.
Quello che questo testo ci vuole trasmettere è l’aspetto umano della scuola. Spesso si tendono solo a sottolineare gli aspetti negativi di tale istituzione, scordandosi dell’importanza fondamentale che ha ma soprattutto che, fondamentalmente, è fatta di persone, di essere umani, che vivono, amano, soffrono e sbagliano.
Ecco perché questo testo diverte, coinvolge ma, soprattutto, piace!
Marco Rossi