Il 2 luglio 2017 si è concluso Pillole #tuttoin12minuti, un festival di corti tutti di massimo 12 minuti al Teatro Studio Uno di Roma.
Il 2 luglio si è conclusa la bellissima edizione 2017 del Festival Pillole #tuttoin12minuti del Teatro Studio Uno di Roma. Durante le varie serate venivano presentati dei corti teatrali di 12 minuti ciascuno. Il vincitore eletto ogni sera dovrà rappresentare uno spettacolo più ampio, basandosi sul tema del corto, nella stagione ventura del sopraccitato teatro romano.
La pillola più interessante (quella che ha vinto) è stato MACBETH PUPPETS SOLO, della Compagnia Pescatori di Poesia, scritto e interpretato dal bravissimo Simone Fraschetti. Il testo prende spunto dall’omonima tragedia di William Shakespeare. Macbeth, generale del Re di sScozia, dopo una battaglia vittoriosa incontra una strega che predice il suo futuro. Sarà re. Per attuare il suo destino, spinto dall’ambiziosa moglie, commetterà atroci delitti. La bellissima rivisitazione di Simone Fraschetti si basa sull’idea che loro siano manovrati da una forza oscura: l’ambizione. Lui è un burattinaio che manovrava dei puppets (“burattini“) rappresentanti i personaggi della tragedia. Siamo noi o qualcuno più in alto che muove i nostri fili. La genialità di Simone Fraschetti è quella di rendere anche ironica quella che, per lo scrivente, è la più bella e “umana” tragedia di William Shakespeare.
Le pillole vanno avanti
CIAK, della Compagnia The Ghepards, scritto da Francesco Colombo, interpretato da Riccardo Marotta (che ha curato anche la regia) e da Jessica Granato, è un inno alla vita e alla ricerca della felicità. Ciak è un barbone. Passa tutto il giorno ad imprecare contro la società. La sua unica compagnia è Tommy, un cane di pezza. Priscilla è una prostituta, ma è una donna che cerca approvazione. L’incontro tra Ciak e Priscilla permette di far capire che entrambi vanno alla ricerca di un sogno. Il sogno che noi tutti costantemente cerchiamo: la felicità.

HOTLINE è “amaramente” ironico. Il testo, della Compagnia Talia’s Machine, scritto da Lady Babushka, con Marta Chiara Amabile, Rossella Fava, Serena Ferraiuolo, Viola Lucio, Zoe Pernici, Chiara Tomei.
Marcella, appena laureata, alla ricerca di lavoro, s’imbatte in un call center erotico. Tra situazioni tragicomiche, va in scena una situazione dove si ride, e molto. Ma si ride “amaramente”. Questi luoghi rappresentano ormai la mercificazione della persona. Cari maschi che chiamano questi call center, ci pensiamo che stiamo trattando le donne come oggetti, come le famose donne che portavano gli ombrelli di cui si è parlato giorni fa?
Le pillole continuano
SUPERFICIE IN R4, di Federica Gravaglia, con Irene Curto e diretto da Enrico Maria Carraro Moda, è una performance, un’unione di musica, poesia, danza e video. La parola si aggancia al video e all’immagine con poesia e eleganza.
OPERA di Agnese Petturiti con Caterina Fiocchetti, è un’inno alla donna. Tratto dal saggio Agnese di Harold Garfinkel, è un atto d’amore verso la donna nel suo essere più completo. Le donne sono il motore del mondo. Non scordiamoci che è la donna che dà la vita. L’unico appunto che mi sono permesso di fare è stato quello di inserire una controparte per rendere ancora più scorrevole il testo.
RADIO NOSTALGIA di Claudia Balsamo, con Angela Rosa D’Auria e Antonio Torino, racconta, in maniera effervescente, di due personalità che si amano e odiano. Il testo esprime allegria ma è anche lo specchio della nevrosi dell’uomo moderno.
A finire vi è IL CAPPOTTO, scritto e interpretato da Oriana Fiumicino con le musiche di Roberto Pentassuglia, è una storia antica e moderna. Antonina ci racconta la storia di suo padre Nicola Azoti, segretario della camera del lavoro a Baucina, presso Palermo. Vuole portare nel suo piccolo paese la riforma agraria voluta dal ministro Fausto Gullo. Il 21 dicembre 1946 due mani assassine, le mani della mafia, esploderanno cinque colpi di pistola che lo uccideranno due giorni dopo. Il testo è il testamento estenuante di un uomo che ha creduto alle proprie idee. Una storia che si ripete ancora oggi. Alla figlia rimangono queste e un cappottino rosso.

Andate avanti ragazzi, perché il teatro è forza di vita e vita stessa!
Marco Rossi
(Foto di Luisa Fabriziani)