Continua “Pillole” al Teatro Studio Uno: 1 luglio Shakespeariano

pillole teatro studio uno

Dodici minuti ciascuno, ogni compagnia ha questo tempo per convincere la giuria a votarla e portare in scena la propria piéce nella prossima stagione 2017-2018 al Teatro Studio Uno.

Il repertorio di questa decima serata vede una dominanza di classici e testi importanti, intensi. Inizia con Waiting for Macbeth di e con Maia Grazie Torbidoni.

Su una sedia, seduta di spalle, la protagonista con una parrucca bionda e un vestito da Lolita inizia a parlare, la voce in contrasto con l’aspetto fanciullesco è aggressiva. Un telefono antico per terra, color crema, con i numeri a disco. Lei si volta e la parrucca bionda con gli occhiali rosa accentuano il contrasto con la voce. La sua voce di donna esausta della vita, con le sue paure e frustrazioni accompagna il monologo.

Yukonstyle è la seconda “pillola” della compagnia BIT Quartet. Una ragazza di 17 anni Kate (Benedetta Rustici) fa l’autostop vestita da cartone Manga, in un paesino di una regione a nord del Canada. Yuko ( Marianna Arbia) vedendola la prende e la porta a casa dove vive con un terzo personaggio, Garin (Gabriele Paupini) contrario ad ospitarla. Cosa succederà tra i tre? Lo spettacolo è giovane e fresco con un’ ottima regia. Divertente il “lancio” ritmato di pentole che sostiene e dà ritmo alle battute. Viene voglia di vederne ancora di vederlo tutto e scoprire le vite degli insoliti personaggi.

Rukelie, la terza pillola di Peppe Millanta con Antonio De Nitto è un monologo intenso. Antonio ha una vena recitativa carismatica e forte. Sente il personaggio, si percepisce che è una parte di lui.Si tratta di un tema difficile, la storia del pugile sinti Johann Trollmann campione di boxe, mandato in un campo di sterminio e sterilizzato. Nel campo di concentramento è un numero senza identità, sostenuto solo dalla moglie Olga fino alla fine.

La seconda parte rivede Shakespeare protagonista.

Il giovane Riccardo

Cosmo Life di e con Andrea Bonfanti, Irene Buosi e Nicola Piffer narra la storia di tre creature preistoriche durante il passaggio dei pesci dall’acqua alle terre emerse. Vestiti di nero danzano e si muovono come stessero nell’acqua. Movimenti armoniosi nella laguna. Il testo ricorda una storia di Italo Calvino. Una storia d’amore ai tempi dell’evoluzione della terra, la prima evoluzione primitiva.

Il Giovane Riccardo con la compagnia Les Moustaches di Alberto Fumagalli. Liberamente tratto dall’opera “Riccardo III” nella sua drammaticità è sia comico che giocoso. Il tentativo è in parte riuscito anche se è difficile rendere la fierezza tipica dei personaggi di William. Interessante e complesso un monologo impegnativo.

L’ultima madre di e con Carla Rizzu. Scenografia scarna ed essenziale, due sedie e un panchetto. Inizia con poche parole. Lo spettacolo è un viaggio in una Sardegna antica. Una donna e una comunità.

 

 

Sara Cacciarini

 

Sara Cacciarini giornalista pubblicista, si è laureata in Scienze Naturali e ha conseguito un Master di Comunicazione e Giornalismo Scientifico a La Sapienza di Roma. Collabora con CulturaMente dal 2016, è appassionata di teatro, musica e cinema.

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