Una, nessuna, centomila Michela Andreozzi per “ragionar d’amore”

michela andreozzi teatro della cometa

Secondo voi la coppia perfetta esiste? Con questa domanda Michela Andreozzi invita a ragionar d’amore il pubblico del Teatro della Cometa fino al 28 gennaio. In sala si levano molti no e pochi sì, ma forse solo perché è il termine “perfetto” a renderci scettici.

La commedia “Maledetto Peter Pan”, per la regia di Massimiliano Vado, non fa che ricordarcelo, con tanta, tantissima ironia attraverso le centomila maschere di Michela. Tutte insieme raccontano al pubblico la storia di una moglie tradita e abbandonata per la nuova fiamma. Saltellando da un dialetto all’altro Michela Andreozzi interpreta la donna ferita, il marito in piena crisi di mezza età, la segretaria nelle vesti dell’amante e tutti gli altri personaggi, proponendo agli spettatori un caleidoscopio di registri linguistici e di personalità, ma rimanendo sempre fedele a se stessa e alla propria bravura.

Due ore circa di spettacolo scorrono come un fiume in piena, travolgendo un pubblico quasi fagocitato dallo show: si partecipa attivamente alla sofferenza di questa donna, la cornuta, che deve affrontare la solitudine mentre il marito bambinone se la spassa candidamente con la Fatina, ovvero la sua nuova compagna.

E mentre si ride della ineluttabile debolezza umana, viene a galla una verità disarmante. Non sull’amore, ovviamente, che di verità assolute – per fortuna – ne conosce ben poche. Piuttosto sulla nostra natura di “animali sociali”, per dirla alla Aristotele, che nei momenti di profonda crisi devono fare leva esclusivamente sulle proprie forze.

Ci sarebbe il suicidio, certo. Ma uccidersi è talmente complesso che tanto vale vivere, anche quando tutto sembra perduto. Risiede forse proprio in questa piccola rivelazione il bello di ridere insieme anche delle situazioni più tristi dell’esistenza: siamo tutti legati dallo stesso destino ma, allo stesso tempo, siamo tutti profondamente soli.

Durante il viaggio conquistiamo compagni più o meno duraturi, ma alla fine della storia dobbiamo fare i conti soltanto con noi stessi. Non sarà un nuovo amante o un marito che torna all’ovile a risollevarci, ma solo ed esclusivamente il fluire della vita, con tutte le sue sublimi contraddizioni.

Alessia Pizzi

Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista Pubblicista, Consulente di Digital Marketing, ma soprattutto fondatrice di CulturaMente: sito nato per passione condivisa con una squadra meravigliosa che cresce (e mi fa crescere) ogni giorno!

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