La verità, lo giuro: Michela Giraud alla conquista di Netflix

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Michela Giraud è ufficialmente arrivata su Netflix con un one woman show tutto da gustare: la regina romana della stand up comedy regala un’ora piacevolissima all’insegna del divertimento dissacrante. Nello spettacolo vengono toccati molti temi caldi, dall’uso dei social network al body shaming, con una caratteristica fondamentale: Michela è una di noi. È la ragazza della mia età che potrei incontrare sotto casa, al bar di quartiere, mentre la madre le dice:

“A Michè, pensa che palle uno show dove per un’ora ci stai solo te!”.

Che – detto tra noi – è quello che direbbe pure mia madre, ma a questo punto forse è proprio una problematica legata a qualche quartiere romano. Eppure, “Michela la ragazza romana simpatica ” è anche quella che da Colorado in poi ha conseguito la cosiddetta fama, e che quindi ha anche il privilegio di raccontare al vasto pubblico la verità, ovvero quelle storie non così lontane dalla nostra quotidianità.

Gli insulti su Twitter

Lo spettacolo apre con Twitter: Michela racconta di quando ha fatto una battuta su Demi Lovato che, essendo non binary, vuole farsi dare del “loro” come il Divino Otelma. La comica ammette di aver fatto la battuta a cuor leggero, senza sapere cosa significasse non binary, e di aver attirato così valanghe di insulti di giovani fan su Twitter. Naturalmente lo storytelling è all’insegna della comicità più sfrenata, con inni alla vita lontana dal cellulare, immersi nella natura incontaminata. Del resto, chi di noi non ha mai “pestato un merdone” sui Social per poi tremare a ogni notifica del telefono?

Le donne curvy e le donne toste

Immancabile la satira del curvy, il modo elegante per definire le donne che non sono “normalmente filiformi”. Michela racconta della sua esperienza come ballerina di danza classica in un mondo di ragazzine perfette e magre, ma soprattutto manda più volte a quel paese la Maestra Pina che definiva lei e sua sorella “le più grasse della classe”. Non manca ovviamente la battuta sulle donne “toste”: sapete, quelle che riescono a combinare qualcosa nella vita nonostante siano donne!

La sorella e la famiglia

Attraverso l’ironia si sfiorano temi che hanno come fil rouge l’inclusività, specialmente quando Michela racconta di sua sorella, che ha la sindrome di Asperger e che spesso è stata oggetto di conversazioni sulla veridicità della sua disabilità (non essendo, ad esempio, sulla sedia a rotelle). Un discorso semi serio che non manca di sensibilità e credibilità, nonostante il contesto comico.

“La verità, lo giuro” combina riflessione e risate grazie al ritmo e all’abilità indiscussa di Michela. Spettacolo consigliatissimo e contro ogni stereotipo.

Alessia Pizzi

IL VOTO DEL PUSHER
Ritmo
Comicità
Originalità
Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista Pubblicista, Consulente di Digital Marketing, ma soprattutto fondatrice di CulturaMente: sito nato per passione condivisa con una squadra meravigliosa che cresce (e mi fa crescere) ogni giorno!

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