La Napoli descritta da Toni e Peppe Servillo, in una serie di spettacoli in scena all’Auditorium Parco della Musica fino al 14 febbraio, è una città complessa e sempre viva.
Delle volte una persona va a vedere uno spettacolo senza sapere niente della complessità e della profondità di ciò che vedrà. Tutto questo ed altro è “La parola canta“, uno spettacolo di Toni e Peppe Servillo sulla complessità e sul mondo affascinante che è quel lembo di terra attorno al Vesuvio – o come la chiamano i napoletani “‘a muntagna” – noto come Napoli.
La Napoli descritta dai due artisti con la partecipazione dei Solis String Quartet è una Napoli affascinante, gioiosa, drammatica, passionale e complessa. È un omaggio al mondo, perché il microcosmo di Napoli, così ricco di tanti aspetti differenti fra loro, è il mondo. Uno spettacolo complesso, dove parola e musica si legano in un rapporto imprescindibile, perché, come dice Toni Servillo “La parola canta è uno spettacolo dove il teatro si fa musica e la musica si fa teatro. Là dove il teatro talvolta non riesce, la musica ricapitola la nostra esistenza e ci consente di immaginarne un’altra in un luogo che non c’è, totalmente astratto, che non esiste, che non si vede“. Per gli artisti è un non luogo ma anche “un luogo dove lo spettatore può liberare tutta la sua immaginazione“. Le canzoni scelte da lui, dal fratello Peppe e dai Solis String Quartet hanno “la capacità di moltiplicare il valore dei testi poetici scelti“. Il suo racconto continua con un omaggio a François Truffaut, il quale “faceva dire a un suo personaggio sostenendone l’importanza: “Le canzoni aiutano la gente perché dicono la verità. Anche se sono sceme dicono la verità, ma del resto non sono sceme perché non lo sono mai“.
Ed è così che Toni, con la sua voce calda e suadente, ci racconta Napoli attraverso le poesie ed i testi di grandi letterati, come Raffaele Viviani e Eduardo De Filippo (con la sua stupenda poesia Vincenzo De Pretore), mentre invece la voce sicuramente più rauca ma altrettanto affascinante di Peppe Servillo, storico cantante degli Avion Travel, ce la narra attraverso la musica, incontrando personaggi importanti, situazioni ed atmosfere drammatiche, come quelle di Maruzzella, ed aiutandosi con l’esecuzione trascinante ed attenta ad ogni dettaglio dei Solis String Quartet.
Una serata emozionante che serve a ricordarci che, le canzoni napoletane sono “autentici capolavori della letteratura musicale mondiale“
Marco Rossi
(© Foto di Agenda del Teatro)