Gennaro Cannavacciuolo racconta Yves Montand

Gennaro Cannavacciuolo in Yves Montand
Gennaro Cannavacciuolo in Yves Montand

Gennaro Cannavacciuolo racconta Yves Montand

Le canzoni più significative di Yves Montand in “Un italiano a Parigi” in scena al Teatro della Cometa fino al 19 marzo.

Un gusto d’altri tempi, musica dal vivo varietà con i bravissimi musicisti (Pianoforte: Dario Pierini – Clarino-sax: Andrea Tardioli – Contrabasso: Flavia Ostini – Batteria: Antonio Donatone) un vero spettacolo, grazie all’atmosfera antique nella bomboniera del Teatro della Cometa, che ha avvolto gli spettatori con il “docu-recital” sulla vita di Yves Montand.

Gennaro è molto amato dal pubblico, i fan napoletani lo acclamavano durante la rappresentazione. Lui, disponibile ad accoglierli tutti nel camerino alla fine dello spettacolo, ripercorre in ordine cronologico tutti i momenti della vita di Yves Montand accompagnandoli alle canzoni che hanno fatto storia: Les feuilles mortes, A Paris, Sur le ciel de Paris, C’est si bon, A bicyclette, C’est à l’aube, Jesuis venu à pied, Bella ciao, Mon manège à moi e Paris canaille e molte altre.

Ivo Livi è nato a Monssumano Terme (il comune che ha voluto e co-finanziato lo spettacolo) da padre militante comunista che, perseguitato dai nazisti, porta tutta la famiglia a Marsiglia, in uno dei quartieri più malfamati della città. Ivo era un ragazzo timido, gracile e solitario, che si adatta a fare ogni tipo di lavoro, anche se il suo sogno è recitare a Broadway.

Gennaro Cannavacciuolo in Yves Montand

Si narra che il nome Yves Montand derivi da un’esclamazione della madre che quando lo chiamava dalla finestra urlava: “Ivo Monta, Ivo Monta”.

Il successo arriva a Parigi al Moulin Rouge quando è chiamato a sostituire il protagonista, accanto alla grandiosa Edith Piaf, con cui intreccerà una relazione amorosa che terminerà solo quando la competizione artistica prenderà il sopravvento. Edit fu immediatamente conquistata da quest’uomo italiano, dalle mani e la voce incantevoli. Lei fu il primo vero grande amore di Yves perché:

“Edith aveva la capacità di farti sentire Dio fino a quando non sentiva la rivalità”

 

Ma non sarà l’unica conquista di Yves. Anche la sua futura moglie, conosciuta nel 1951, Simone Signoret, con la quale ci fu amore a prima vista, fu tradita poi con la celebre e sensuale Marilyn Monroe durante le prove del film Facciamo l’amore .

Simone, attaccata dalla stampa che la perseguiterà per mesi dopo il tradimento, risponderà sul marito fedifrago ”E allora signori, ditemi, ne conoscete molti di uomini che resterebbero insensibili tenendo tra le braccia Marilyn?” .

Gennaro, che ha scritto i testi di questo “docu-recital” con un garbo e una precisione eccellenti, ripercorre tutta la vita di Yves, almeno le parti più salienti, fino ad arrivare alla sua morte il 9 novembre del 1991. Agli infermieri che lo accompagneranno dopo l’infarto dirà:

“Se dovesse accadermi qualcosa adesso in questo momento, non importa, ho 70 anni ed è meglio che vada via io piuttosto che un giovane, ho avuto una vita bellissima”

Prèvert, suo grande amico, termina la frase “ bisogna tentare di essere felici soprattuto per dare il buon esempio”.

Uno spettacolo sublime, delicato e allegro, ricco di piccoli dettagli scenici, come spruzzare il profumo Chanel n.5 di Marylin Monroe in sala durante la rappresentazione per far sentire il pubblico ancora più vicino. Assolutamente da non perdere.

Gennaro Cannavacciuolo, attore e cantante, ha calcato le scene dei teatri più importanti di Italia ed è stato protagonista di pièces, music-hall e commedie musical che hanno fatto storia. Da un decennio si cimenta con successo nel teatro-canzone, proponendo dei suoi recital da one-man-show.

Per il lavoro di ricerca artistica sul personaggio di Yves Montand, leggendone le biografie e studiando il suo percorso canoro, attoriale e di vita ed imparando le sue canzoni, ha impiegato 24 mesi, più tutta la preparazione con la musica. Questa  passione è nata a Parigi negli anni ’80, fino a quando il desiderio di creare un recital sul grande artista ha preso sempre più corpo, aiutato anche dal destino:

“Qualche giorno dopo la morte di Yves mi aggiravo sulla Via Tuscolana, tra le bancarelle, quando vidi un libro con la sua faccia che mi guardava: per me fu un segno ”

 

Sara Cacciarini

Sara Cacciarini giornalista pubblicista, si è laureata in Scienze Naturali e ha conseguito un Master di Comunicazione e Giornalismo Scientifico a La Sapienza di Roma. Collabora con CulturaMente dal 2016, è appassionata di teatro, musica e cinema.

2 Commenti

  1. Le volevo ringraziare per la recensione che mi ha permesso di andare a vedere il spettacolo su Yves Montand in questo piccolo teatro . Spettacolo stupendo con un attore e musicisti meravigliosi, una pronuncia francese perfetta e lo so quant’è dura per voi i nostri”u” e dittonghi di vocali !!!!! Grazie ancora

    • Buonasera, grazie a lei, ho amato molto lo spettacolo, mi ha riempito l’anima di musica e di storia. Sono felice di averle dato uno “spunto” per una serata piacevole.
      Sara

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