Frida Kahlo è stata non solo una delle più grandi pittrici del secolo scorso, ma un emblema dell’emancipazione femminile. La sua personalità, così complessa e profonda, è stata al centro dello spettacolo “Frida Kahlo – Il ritratto di una donna” al Teatro della Cometa.
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© Azzurra Primavera |
Quando mi sono recato in teatro sapevo che avrei visto qualcosa di assolutamente profondo. Da laureato in Storia dell’Arte conoscevo la complessità della biografia e della personalità artistica di Frida Kahlo, pittrice messicana di padre tedesco, una delle più grandi artiste del secolo scorso ed emblema dell’emancipazione femminile. Seduto sulla mia poltroncina nello splendido Teatro della Cometa, un vero e proprio gioiello architettonico, pensavo a quanto sia stato complicato scrivere ma soprattutto interpretare un testo su questa donna, e a come sia altrettanto arduo scrivere una recensione, composizione di umili parole di fronte a cotanta profondità. Ma la magia ha avuto inizio, e questa magia aveva un titolo: “Frida Kahlo – Il ritratto di una donna“, in scena fino al 28 febbraio.
Lo spettatore era subito coinvolto nello spettacolo. Le videoproiezioni che, con le sue opere principali facevano da scenografia, invadevano anche il teatro, immergendo il pubblico nella triste vicenda di Frida, una donna segnata da un destino crudele fin dalla nascita. Tuttavia, nonostante i problemi con la madre, le condizioni di salute aggravate da un spaventoso incidente a soli 18 anni (un corrimano dell’autobus dove si trovava la trapassò da fianco a fianco) la sua forza di vivere fu tale da portarla a combattere come un leone fino all’ultimo giorno. Era una donna che amava vivere, che amava la vita ed amava l’amore; amore che lei conobbe con Diego Rivera, un grande pittore messicano. Si è trattato di un rapporto contrastato il loro, a causa dei continui tradimenti di entrambi (lei ebbe anche dei rapporti omosessuali), delle enormi differenze di personalità, ma soprattutto di una felicità mai raggiunta, come quel figlio che lei avrebbe tanto voluto avere, ma che non arrivò.
Attraverso la sua arte, Frida trasmetteva l’affetto per il suo paese, ma soprattutto esprimeva il senso profondo dell’essere donna, la sua voglia di vivere ma anche la sua inquietudine e la mancanza di un vero rapporto madre-figlia come rappresentato nel suo quadro Mi nacimiento o Nacimiento (La mia nascita o Nascita).
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© Rebecca Beltrán Jiménez – Un diálogo entre Frida Kahlo y Horacio Quiroga. La selva como escenario de la Modernidad -mailxmail.com |
Frida Kahlo è ancor’oggi un simbolo di donna che voleva essere semplicemente “donna”, perché il femminino è sinonimo di gioia e amore per la vita. La sua voglia di vivere e la sua giovane vita l’hanno elevata a icona per tutte le donne. Proprio guardando questo spettacolo (e mi complimento con Alessia Navarro, Ivan Giambertone, Claudia Salvatore e Giulia Barbone, con la regia di Alessandro Prete, e con tutti gli autori ed il cast tecnico) pensavo: quanto è servito l’esempio di Frida Kahlo? Purtroppo ben poco. Pensavo a quanto la donna sia ancora sfruttata, maltrattata, non riconosciuta ed apprezzata.
Forza donne! Siete il fiore del mondo!
Marco Rossi