In scena la luce e la spensieratezza degli anni ’80 con “Mad World”

anni 80 musica
Mad world: luce e spensieratezza degli anni "80

“Mad World” evoca un mondo fatto di paillettes e lustrini, riportandoci alla cultura pop degli anni ’80.

Già a partire dalla sua ambientazione, il teatro “Lo Spazio” di Roma si sposa perfettamente con lo spettacolo “Mad World”, ricalcandone la scenografia. È uno spazio, quello del teatro di via Locri 42, appunto, che si offre pienamente a nuove forme di teatro urbano, alla sperimentazione di genere, alla stretta vicinanza con il pubblico. Si entra in uno spazio “officina”, dove a prendere forma è lo spettacolo nella vita e la vita nello spettacolo. E “Mad World” racconta la Milano degli anni ’80, mettendo in scena la luce e la spensieratezza proprie di quegli anni.

In particolare racconta la competizione “sfrenata” di due radio rivali: “Radio Kaos” e “Radio Karisma”. La prima gestita da Giamba e da altri ragazzi appassionati e sognatori, primo tra tutti Claudio, con la voglia di non lasciar andare alla deriva una radio libera, luogo di dibattiti politici, di idee in contro tendenza aperte, libere. Dall’ altra parte, a dominare la città, “Radio Karisma”, una radio di starlette e di business, gestita dall’ estroso ed irrefrenabile Frankie.

Le musiche sono eccezionali, si percepisce immediatamente che non sono state scelte a caso, e raccontano quegli anni. Le esibizioni musicali, sia corali (con il coro dei “Transistor”) che singole sono intense ed intime, tutte rigorosamente dal vivo. Memorabile il momento in cui Chantal (Mariavittoria Cozzella) canta “Mad World” con solo un ukulele come strumento di accompagnamento.

Non ci si annoia mai, e viene voglia di ballare e di cantare insieme agli attori. A teatro, la luce e la spensieratezza degli anni “80.

Mad world: in scena la luce e la spensieratezza degli anni "80
“Mad World”: in scena la luce e la spensieratezza degli anni “80

 

Le scelte di regia non sono lasciate al caso, anzi, i movimenti corali di gruppo sono tutti meticolosamente studiati. Questo è vero sia dal punto di vista delle luci, che da quello delle coreografie. Tuttavia ogni singola scena appare agli occhi dello spettatore come naturale, spontanea, a tratti improvvisata. Proprio con l’intento di farci riviere la spontaneità, la sregolatezza, il tormento di quegli anni. Certamente caratterizzati da folklore e divertimento, ma anche contraddistinti da momenti di disorientamento e confusione della propria identità. Un disorientamento non solo professionale ma anche esistenziale.

Il musical “Mad world” mette certamente in scena la luce e la spensieratezza degli anni ’80, pur evidenziandone i suoi tormenti. I dialoghi tra Chantal e Frankie ne sono un esempio (sulle note di “I can read your mind”), lo spettatore assiste alla vulnerabilità delle bella cantante, al suo senso di disorientamento di fronte allo charme per certi versi incantatore ed ipnotico di Frankie. Tematiche che non restano ovviamente isolate ai soli anni ’80, ma che contraddistinguono tuttora il mondo dello spettacolo di oggi, fatto di contrasti, di luci e di ombre.

Serena Cospito

Adoratrice di Teatro in tutte le sue forme, attrice per passione, divoratrice di serie TV. Avocado dipendente:)

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