Il complesso di Adamo: “E’ Stata Eva!”

il complesso di adamo

Il complesso di Adamo: “E’ Stata Eva!”

Ultimamente mi sono chiesta se il fenomeno della violenza sulle donne sia davvero in aumento o se siano i media ad amplificarlo.


Gli stupri, gli omicidi, la violenza fisica e psicologica, privata e pubblica sulle donne esiste da sempre. Basti ricordare l’uccisione delle neonate nell’antica Grecia, i roghi di “streghe” medievali o semplicemente la vita coniugale dell’Italia del secolo scorso.

La donna ha sempre dovuto fare i conti col proprio sesso (che paradosso) e specialmente col “pudore”: tutte le manifestazioni che sono sembrate opporsi a tale moderazione sono state stroncate in vari modi, a seconda dell’epoca storica, ma sempre brutalmente. La problematica principale legata al pudore è strettamente vincolata al predominio che il maschio ha sempre imposto al cosiddetto “sesso debole”; più debole sicuramente da un punto di vista fisico.

Con l’emancipazione femminile riemerge la questione della fisicità tra uomo e donna:

ora che quest’ultima non può essere dominata a livello sociale e culturale, sembrerebbe che l’unica arma accessibile all’uomo per imporsi sia la violenza. Al telegiornale apprendiamo quotidianamente di stupri e uxoricidi che sono divenuti la portata principale del banchetto dei programmi di cronaca.

Mi chiedo se la violenza dell’uomo sulla donna sia realmente aumentata o se, grazie alle nuove conquiste, semplicemente se ne è iniziato a parlare, superando l’omertà del passato. La storia insegna comunque che l’uomo ha sempre tentato di tenere a freno la sessualità femminile, come se essa potesse rivelarsi pericolosa. Questo ha dato forma alla famosa virtù della verginità, alla concezione di “disonore”, di “donna ripudiata” o anche solo di “zitella”.

Molte donne storiche sono state screditate, come ad esempio Cleopatra, regina egiziana accusata di aver abbandonato il “suo” Antonio – dopo averlo sedotto – nella battaglia finale contro Ottaviano. Nessuno si è mai chiesto se, in quanto regina, volesse semplicemente tutelare il suo regno.

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Quante volte, d’altra parte, le donne sono state usate dagli uomini per alleanze matrimoniali?

Non dimentichiamo che oggigiorno per noi è un privilegio poter scegliere con chi stare perché prima venivamo semplicemente affidate al partito più conveniente e – per di più – eravamo educate con l’unico scopo di trovar marito.
Per quanto la televisione al momento ci propini modelli di donne da calendario e veline, modelli di apparenza, modelli di un erotismo allo stesso tempo storpiato e banalizzato, non credo sia questo il regno al femminile che abbiamo conquistato e che dovremmo difendere: quello di una sensualità libera dal giogo altrui.
Non portiamo una gonna corta per sentirci dire che provochiamo gli stupri, la portiamo perché siamo entrate in un mondo che ci vuole libere di esprimerci, che ci vuole femmine, non più bambine da maritare, mogli da tradire…streghe da bruciare.
E allora di nuovo la domanda, se la violenza sulle donne è sempre esistita, PRIMA che esistessero le minigonne, PRIMA che avessimo la libertà di scegliere, non è la società ad essere cambiata e l’uomo e la donna con lei, ma è l’uomo che è rimasto sempre uguale?
E ribadisco UOMO. Perché non si tratta solo di persone disturbate, si tratta di ragazzi che attuano stupri di gruppo e di uomini che uccidono le proprie partner.
Solo che adesso… se ne parla. E la questione è sempre quella concernente il controllo del sesso debole, che forse tanto debole non è, considerata la voglia di contenimento che suscita da sempre nella controparte.

Sarà forse una reazione inconscia dell’uomo al primordiale cedimento di fronte al frutto proibito?

Secondo la religione cattolica siamo nate da una costola, vi abbiamo sedotto con un frutto e indotto a perdere l’Eden….e voi ci avete seguito. Non ci facciamo un bella figura, nessuno dei due sessi.

Alessia Pizzi
Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista Pubblicista, Consulente di Digital Marketing, ma soprattutto fondatrice di CulturaMente: sito nato per passione condivisa con una squadra meravigliosa che cresce (e mi fa crescere) ogni giorno!

1 Commento

  1. In realtà non è che sono aumentati, piuttosto ora cominciano ad arrivare più dati statistici rispetto a prima, mentre per quanto riguarda l'aumento dei servizi giornalistici come al solito quelli sono spinti dall'onda del momento. Un pò per lo stesso motivo per cui dopo il caso della Concordia sembrava che ogni settimana colassero a picco dozzine di navi come se dall'oggi al domani avessero smesso tutte di funzionare. In un momento di particolare interesse sull'argomento si spingono i giornali a pubblicare servizi che magari il giorno prima avrebbero messo da parte per fare posto ad altri con più "capacità di share" e questo da la sensazione che l'evento in questione sia diventato più frequente. La realtà è che i casi di violenza alle donne sono da sempre all'ordine del giorno, il che è forse peggio del dire che sono aumentati, mentre è solo l'attenzione del pubblico che va ad alternanza.

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