Dal 14 al 18 gennaio 2022 si celebra la moda raccontata dai film: cortometraggi, incontri con i registi, mostre e molto altro per capire il fashion system.
Constanza Cavalli Etro, fondatrice e direttrice FFFM, Gloria Maria Cappelletti, curatrice FFFM, Clara Del Nero, direttrice artistica FFFM e Alessia Cappello, assessora allo sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano hanno lanciato oggi questo importante evento con una ricca conferenza stampa.
Questo grande evento internazionale è stato fin dalla prima edizione supportato dal Comune di Milano e dalla Camera della Moda, una sinergia importante per accendere le luci sul made in Italy e sul futuro della moda e del pianeta. Temi come inclusione, sostenibilità, pari opportunità sensibilizzano le vecchie e nuove generazioni a tematiche importanti. La moda è la seconda industria del paese in fondo, non parliamo di bruscolini. Immagini, suoni, visioni: non esistono strumenti più efficaci per raccontare la creatività italiana e non solo. Il festival è, tra le altre cose, un ponte culturale tra comunità diverse. Una celebrazione della diversità e dell’inclusione, come raccontiamo anche noi nelle nostre pillole dedicate alla storia della moda.
Cosa succederà in questa ottava edizione?
Ci sono due sezioni: concorso e fuori concorso. Nella sezione concorso sono stati ricevuti più di 1000 fashion film da 60 paesi. Di questi mille c’è stata una selezione, per arrivare a 260. La giuria è composta da personalità di vari settori, perché il fashion film non è solo moda, bensì un prodotto cinematografico. La giuria è presieduta da Pierpaolo Piccioli, direttore creativo della maison Valentino, l’attrice Alba Rohrwacher, il fotografo Vincent Peters, Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà e molti altri, tra cui le attiviste Stella Jean e Lea T.
Inoltre, la partnership con Cinecittà di Roma e con la Biennale di Milano ha dato vita a due mostre fisiche, che sono visitabili fino al 18 gennaio.
Secondo la curatrice Gloria Maria Cappelletti: “dalla prima edizione è evidente l’evoluzione della narrazione. La moda diventa cultura a 360 gradi, i linguaggi si sono mischiati, abbiamo avuto la possibilità di vedere come le nuove generazioni vedono la moda e di come i grandi brand si comportano di fronte alle tematiche contemporanee: la natura, il mondo del green, ma anche il linguaggio del corpo. Molti di questi film si avvicinano a una dimensione performativa, movimento e danza, utili ad esprimere i sentimenti e le emozioni. Ma abbiamo anche film ironici, che vogliono farci sorridere e portare leggerezza. Da sottolineare che la qualità dei film è sempre più elevata, anche delle produzioni minori ed emergenti. nonostante la pandemia, i creativi vogliono continuare a creare, con ancora maggiore potenza e profondità“.
Clara del nero, direttrice artistica, anticipa i momenti salienti del festival: il film di Galliano per Maison Margiela è un lungometraggio magnifico, che racconta un viaggio onirico nella mente dello stilista. ‘Now’ di Jim Rakete, è un documentario sul movimento giovanile per il cambiamento climatico, che racconta come i giovani di oggi si stanno alzando per cambiare le cose. Inoltre, una preziosa testimonianza dedicata a Elio Fiorucci, toccante ed emotiva, farà immergere lo spettatore nella vita di questa icona che ha cambiato la visione della moda nazionale e internazionale. L’ultimo film che vedremo è “Step into paradise” sulla storia di due icone della moda australiana, che accompagna lo spettatore in una realtà davvero lontana dai normali circuiti.
Come partecipare
Sulla piattaforma mymovies è possibile vedere i film vincitori. Attenzione però: i posti sono limitati, quindi conviene prenotarsi.
Nella parte fuori concorso ci sono diverse attività gratuite e open: i lungometraggi, le conversazioni, gli incontri. Tutte le info sul sito.
Buon divertimento!
Micaela Paciotti