Elvis, i suoi capelli e la moda rockabilly

Elvis e la moda rockabilly

Ciuffi, cadillac, movimenti scatenati e molto altro. Il rockabilly apre le porte alla modernità usando il passato come trampolino.

La seconda guerra mondiale è finita da poco, e molti americani tornano a fare gli agricoltori. La sera dopo il lavoro nei campi si riuniscono per strimpellare qualcosa, una musica un po’ campagnola, a Roma si direbbe ‘burina’, che però ha una grande tradizione: si tratta del bluegrass e del blues, sonorità che arrivano dalla rak africana, frutto del lungo iter di mescolanza tra nord e sud del mondo. Questi ritmi sono veloci, incalzanti, impossibile rimanere fermi. Gli agricoltori del Nord America, gli hillbillies, sono punto di sintesi tra varie correnti musicali del periodo.

Il rockabilly nasce qui, è imbevuto di questo tipo di cultura: viene suonato prevalentemente da musicisti bianchi, con chitarra semiacustica o elettrica, contrabbasso e batteria. Questo genere è uno spartiacque nel mondo della musica, tra il prima e quello che verrà dopo, ovvero il rock ‘n’ roll.

Michael Ventura nel saggio “Hear that Long Snake Moan” dice: “Il rito voodoo della possessione da parte del dio è diventato lo standard di performance statunitense nel rock’n’roll. Elvis Presley, Little Richard, Jerry Lee Lewis, James Brown, Janis Joplin, Tina Turner, Jim Morrison, Wanda Jackson, Johnny Rotten, Prince – essi si lasciarono possedere non da alcun dio che potessero nominare ma dallo spirito che sentivano nella musica. Il loro comportamento in questo stato di possessione era qualcosa che la società occidentale non aveva mai tollerato prima.

La moda rockabilly

Come ogni corrente musicale degna di questo nome, anche il rockabilly ha i suoi standard estetici, mutuati dalla cultura afroamericana. I Nord Americani, più emancipati e meno machisti dei loro connazionali del Sud, riconoscono nei colori sgargianti e nelle scarpe da festa gli elementi imprescindibili della loro identità. La moda maschile si ribalta, acquisisce libertà, emancipa gli uomini da una serietà asfissiante. Camicie pastello o da bowling, larghe strisce verticali, tatuaggi, colori brillanti e -in seguito- i jeans, rendono i rockabilly bellissimi e conturbanti. Quando Elvis inizia la sua carriera, con make up e ciuffo impomatato, gli uomini strabuzzano gli occhi, le autorità lo vedono come un pericolo, le donne invece si innamorano all’istante, come racconta il credibilissimo fil Elvis di Baz Luhrmann.

I capelli sono infatti un tratto iconico dei rockabilly, in occasione dell’uscita di Elvis, nelle sale italiane dal 22 giugno 2022, la catena di barber shop Bullfrog collabora con Warner Bros. Pictures per far rivivere gli indimenticabili look del re del rock nelle sue barberie. Provate anche voi a diventare rockabilly per un giorno, con un taglio Pompadour, Executive Contour o con il più sexy di tutti: il Tirabaci!

La moda Rockabilly_Pompadour
Taglio Pompadour

Anche le ragazze rockabilly prendono in prestito accessori e look dalla cultura black. In fondo il blues è l’avo di questa nuova musica, che avvicina i neri e i bianchi in un momento in cui negli Stati Uniti c’è ancora la segregazione razziale, e libera i corpi dei giovani, bisognosi di scatenarsi tra ancheggiamenti e acrobazie. Scollature a cuore, bustini, make up importante, foulard e code di cavallo fanno una strage di cuori negli anni 50, creando il mito della cowgirl sexy e della pin-up. Se ci pensate, sono ancora delle reference erotiche potentissime anche ai nostri giorni.

Una gita al Summer Jamboree

Per vedere con i vostri occhi quanto ancora sia potente ed esteticamente mozzafiato la cultura rockabilly, vi propongo una gita nella bellissima Senigallia. Dal 30 luglio al 7 agosto potrete assistere al Summer Jamboree, uno dei più importanti festival della cultura vintage! Cadillac sul lungomare, concerti rock n roll, hawaiian party, corsi di danza swing e jive: il paradiso della cultura anni 50 in terra.

Micaela Paciotti

Photo Credit: Courtesy of Warner Bros

Appassionata di moda da sempre, curiosa di tutto, vorrei vivere in mezzo alla natura, ma non riesco a staccarmi da Roma.

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