Non bastava che tutti odiassero la Francia prima che vincesse i Mondiali 2018. Non bastavano le immagini sui Social Networks a palesare il comune sentimento filocroato.
Oggi in Italia c’è un motivo in più per storcere il naso visto che la fontana di Campo de’ Fiori si è trasformata nel palco dei festeggiamenti francesi.
Una sorta di revival di quel che fecero gli hooligans olandesi alla fontana di Bernini in Piazza di Spagna. Certo, la fontana in questione forse non è paragonabile al gioiello berniniano, essendo una copia moderna della cinquecentesca fontana della Terrina, che a questo punto siamo lieti sia stata spostata a piazza della Chiesa Nuova oltre un secolo fa.
Con queste aspre parole Il Messaggero diffonde la notizia:
Si arrampicano sulla vasca ottocentesca, conquistano l’anello più alto, aprono le braccia, aria di sfida. C’è la sbornia del trionfo e il ghigno da conquistatori, della Coppa del Mondo, certo, ma anche di un monumento di Roma che per diversi minuti diventa il bottino dei nuovi «barbari» in gita, come li chiama Vittorio Sgarbi.
Sempre Vittorio Sgarbi parla di inciviltà, addirittura scomoda il Sacco di Roma come paragone. In questo come nel precedente caso mi dico che i nostri fratelli europei vivono a pochi chilometri da noi e dovrebbero quindi avere una certa sensibilità per il patrimonio storico. Non sono come le americane in shorts che pretendono di entrare nelle Cripte dei Cappuccini a cosce di fuori perché non hanno la minima concezione della mentalità con cui si stanno relazionando.
Il rispetto dovrebbe essere aprioristico, naturalmente, ma si può chiudere un occhio di fronte allo spirito naive generato dalla non conoscenza di alcune tradizioni. In questo caso, però, non ci aspettavamo di vedere gli oranghitanghi francesi battersi il petto su una delle nostre fontane.
E risulta strano lo stupore, visto che Campo de’ Fiori è da sempre protagonista di atti vandalici, non di certo solo per opera degli stranieri. Per citare un esempio – anche se la vittoria italiana dei Mondiali è ormai un ricordo annebbiato – nel 2006 i nostri tifosi furono cacciati dalla piazza e raggiunsero Piazza del Popolo, dove i carabinieri si trovarono a dover sedare il lancio di bottiglie, sampietrini e bombe carta.
Poca civiltà, vandalismo, nessun rispetto per la nostra cultura. Ma se noi siamo i primi a non mostrare cura verso ciò che è nostro, perché dovrebbe venire spontaneo agli altri di farlo? Se gli italiani non sfregiano i monumenti degli altri Paesi (ma sfregiano i propri) è perché sanno autoregolarsi, come afferma Sgarbi o perché nelle altre Nazioni se provi a fare una cosa del genere finisci male?
In Italia al massimo ti fanno la predica sui giornali il giorno dopo (anche se la Codacons sta provando a scuotere le acque con un esposto in procura contro i responsabili e contro le forze dell’ordine in servizio a Campo de’ Fiori).
La verità è che siamo un popolo di ipocriti. Barbari francesi sfregiano la fontana: “Impronte di scarpe, bottiglie rotte, bicchieri e tanti altri ‘segnali’ della ‘sbronza mondiale’ hanno lasciato il segno sull’effige di Giordano Bruno” riporta Livesicilia.it. Ma perché gli italiani in Italia si comportano meglio di solito dopo un concerto o una manifestazione?
Non mi risulta.
La morale della favola ce la insegna la fontana della Terrina, quella originale: sapete perché ora ha un coperchio sopra? Perché quando stava a Campo de’ Fiori veniva utilizzata come pattumiera durante il mercato. AMA DIO E NON FALLIRE. FA DEL BENE E LASSA DIRE incise lo scultore alla base del pomello. Non ci resta che dire le preghierine e andare in pace.
Alessia Pizzi