Negli ultimi tempi molti lavoratori sono stati costretti ad abbracciare nuove abitudini, lavorando molto più frequentemente da casa. Durante il lockdown quasi tutti hanno lavorato da remoto e oggi, sebbene la situazione sia parzialmente rientrata, alcune persone continuano a lavorare perlopiù in smart working con ovvie conseguenze sull’equilibrio tra vita familiare e professionale.
Come cambia la casa con lo smart working
Chi lavora in smart working ormai ha imparato che la casa può trasformarsi rapidamente in un ufficio. Ci si trova a vivere un unico spazio sia per le attività lavorative che per quelle private. Ciò può comportare non pochi problemi, in primis dal punto di vista pratico e della logistica. Occorre quindi trovare una collocazione adeguata che permetta di mantenere alta la concentrazione. Una volta individuato il punto migliore della propria abitazione da dedicare al lavoro, si deve allestire una postazione che sia non solo funzionale e confortevole, ma anche il più possibile isolata dai rumori di casa.
Cosa non può assolutamente mancare? Ovviamente l’energia per ricaricare i vari dispositivi elettronici, la quale potrebbe comportare costi non indifferenti. Per questo conviene passare in rassegna le diverse offerte della luce per partita IVA sui siti dei più grandi player del mercato, per scegliere la migliore sulla base delle proprie necessità. Fondamentale è anche avere una connessione a internet performante, insieme a tutta la strumentazione tecnologica necessaria a svolgere le proprie mansioni al meglio: computer o laptop, mouse, cuffie, webcam, stampante, hard disk, etc. Molto importante è anche avere una sedia ergonomica per affrontare nella posizione corretta le tante ore da trascorrere davanti al PC. Infine, meglio sempre darsi delle semplici ed efficaci regole di condotta: vietato cedere alle distrazioni durante gli orari di lavoro e, viceversa, non investire il proprio tempo libero nel lavoro (anche per evitare il rischio burnout).
Donne lavoratrici: il difficile equilibrio tra lavoro e famiglia
Gestire la famiglia e le faccende di casa rappresenta già di suo uno dei lavori più impegnativi che ci siano. Quando poi si aggiunge anche la professione svolta a casa, ecco che la situazione può diventare ancora più complessa. In realtà, stando ai sondaggi, le donne sono state quelle che hanno affrontato meglio questo cambiamento di abitudini, anche perché il 60% delle intervistate era già avvezza a lavorare in questo modo. Fare una call con un bimbo in braccio è diventato normale per molte mamme lavoratrici. Una donna su tre ha poi dichiarato di aver lavorato di più durante il lockdown, proprio per via dei cambiamenti di routine legati allo smart working. In questi casi rischia di crearsi un grave squilibrio, che mette in difficoltà la donna e comporta un ripensamento degli equilibri all’interno del nucleo familiare.
Per concludere si può affermare che il mondo del lavoro sta assistendo a cambiamenti epocali con ripercussioni importanti sui lavoratori e a cascata anche sulle famiglie.