I AMsterdam: storia di un capodanno
Gelukkig Nieuwjaar Amsterdam!
Tranquilli, non si tratta di un insulto. È solo il modo di augurare buon anno in olandese, da ricordare per chi sogna di passare la prossima notte di capodanno tra le luci di Amsterdam. Io per lo meno mi sono congedata dal 2016 concedendomi questo lusso.
La Venezia del nord è infatti un’ottima soluzione per trascorrere un capodanno indimenticabile rivelandosi un’inaspettata e piacevolissima sorpresa. Nonostante il clima rigido (freddo, freddo, freddo!) una marea elettrizzata di persone si è ritrovata tra le piazze e le vie della città per inaugurare il nuovo anno.
Fin dal primo pomeriggio i classici botti di capodanno accompagnano le ore verso la mezzanotte, tra le risate euforiche di persone provenienti da ogni angolo del mondo che qui incasellate nella splendida cornice di Piazza Dam si sono ritrovate a stappare fiumi di spumante.
Il capodanno ad Amsterdam si fa rigorosamente in piazza, la festa è tra i canali, sui ponti, per le stradine, ogni angolo è affollato e la notte è una spirale che gira.
Ti fa divertire, ti fa ubriacare.
Senza farsi intimidire dalla basse temperature, occorre armarsi di coraggio e nonostante l’alta probabilità di assomigliare all’omino Michelin, affrontare il freddo riscaldandosi con l’euforia contagiosa dell’intera città in festa.
Vedrete che celebrare la mezzanotte tra i fuochi e la confusione di Piazza Dam vi ripagherà con un’esperienza indimenticabile.
Il 2017 è iniziato quindi per me nella capitale olandese, città d’arte dove nacque Rembrandt, famosa per i suoi coffee shop, aperta e tollerante, con le sue legalizzazioni, ecologica, cosmopolita e soprattutto giovane.
Questa per me è stata Amsterdam nei giorni che mi sono ritrovata a trascorrere passeggiando tra i canali, immersa nella sua luce che quasi timidamente sfiora il fiume, le case e le persone confezionandole come un sogno ad occhi aperti.
Il Voldenpark, il parco più famoso della città a pochi passi dalla zona dei musei, è un quadro, un acquarello sfumato con languidi tocchi di luce soffusa, fredda come l’aria mattutina.
Una tappa obbligatoria per gli amanti del verde per concedersi una pausa dalle lunghe passeggiate immersi in un panorama contemplativo.
Proprio dietro al parco si trovano i due musei più importanti della città, il Van Gogh Museum ed il Rijksmuseum, imprescindibili per chiunque visitasse la capitale olandese.
Al Rijks la visita permette di ammirare con i propri occhi i capolavori dei grandi maestri fiamminghi, le monumentali opere del Rembrandt e la cristallina eleganza dei quadri del Veermer.
Al museo di Van Gogh inutile anticipare la presenza di una collezione eccezionale che racchiude la parabola artistica del geniale pittore esponendo alcuni dei suoi più famosi dipinti ed autoritratti.
Tuttavia Amsterdam è una città che va vissuta, e dopo il rituale giro degli spazi museali, l’unica cosa più ovvia da fare è quella di esplorare il centro ed i suoi segreti a piedi, in sella ad una bicicletta (per la quale consiglio una guida sportiva), o comodamente trasportati dalla corrente a bordo di uno dei tanti battelli che offrono una visita audio guidata dell’intera città.
Costeggiando i canali e passando tra le sue antiche chiuse è possibile ammirare i numerosi monumenti storici come il teatro dell’opera, la Chiesa Vecchia, la casa di Anna Frank e le insolite bellezze architettoniche tra cui il museo delle scienze omaggio alla città di Renzo Piano.
Solo così si assorbe Amsterdam nell’anima, passando da una sala da thè all’altra per ripararsi dal freddo, contemplando le sue casette a schiera, mezze storte e tutte colorate, affacciandosi dal ponte sul tranquillo percorso del fiume.
Visitate i suoi mercatini delle pulci (il Waterlooplein market per gli amanti del vintage), perdetevi nella vita notturna tra i locali affollati e boccali di Heineken, assaggiate l’originale cucina dutch, fatta di zuppe, burro e carne, un po’ grassa, ma fuori fa freddo ed i sensi di colpa non riscaldano.
Torno a casa affrontando il nuovo anno portando con me un po’ della serenità che in questi giorni ho trovato tra le luci e la gente di Amsterdam, sperando che porti bene.
Perciò Gelukkig Nieuwjaar, o per intenderci: buon anno!
Martina Patrizi