Forse nessuno è mai tornato da un viaggio in terra ellenica senza averla assaggiata almeno una volta. Il motivo è semplicemente la sua golosità, che si scopre solo scegliendola nelle taverne dove sanno prepararla con l’attenzione che merita.
Chi manca di esplorare l’enogastronomia dei paesi che visita, si perde molti dei contenuti culturali espressi anche attraverso le ricette della tradizione. Ma nella terra di Zeus anche il turista dal palato più squadrato è invogliato all’assaggio della cucina locale, grazie alle materie prime che come le nostre sono figlie del sole e del clima mediterraneo. Tante le similitudini con la cucina Italiana, mentre le differenze vanno ricercate in un’interpretazione che utilizza spezie, cotture e modalità di preparazione diverse. Molte le occasioni di sbizzarrirsi nel gusto, non è quindi il caso di spulciare il menù in cerca di improbabili e tristissimi “spagetti bolougnesa”. Immancabilmente però spesso per pigrizia si va a sbattere su un paio di opzioni, una delle quali è sempre la Moussakà un must di questa cucina. Il piatto non è un esclusiva greca ed è diffuso in Bulgaria e nei paesi dell’area balcanica fino alla Turchia e al Medio Oriente, passando anche per Trieste. E’ un parente abbastanza stretto della parmigiana con cui condivide uno degli ingredienti base, le melanzane.
L’incontro con la Moussakà potrebbe rivelarsi non esaltante, ma basta prendere alcuni accorgimenti per scongiurare il pericolo. Evitare ad esempio tutte quelle taverne affollate di turisti situate in genere sul corso principale, ed anche quelle che all’entrata espongono l’orribile cartellonistica raffigurante i piatti già cucinati. E’ necessario invece individuare quei posti dove sono soliti sedersi a mangiare gli autoctoni, spesso locali meno folkloristici ma dalla sicura resa gastronomica e quasi sempre ancora più economici degli altri, il che non guasta. Tra i molteplici assaggi effettuati a spasso per l’egeo, vince a mani basse l’indimenticabile Moussakà di “Maria’s Tavern” a Plaka sull’Isola di Creta. I nipoti, cordialissimi gestori, riproducono fedelmente le ricette della nonnina Maria, sempre presente e seduta appena fuori dalla taverna sulla sua vecchia sedia impagliata a godersi il fresco delle sere d’estate. La ricetta eseguita con le accortezze della cucina casalinga è una portata sopraffina, in cui ogni elemento contribuisce alla complessità del gusto senza sovrastare l’altro. Le cotture dei singoli ingredienti sono perfette, così che il piatto risulta saporito ma non eccessivamente carico. La besciamella è dosata nella giusta quantità e arricchisce senza appesantire più del dovuto, come di rado accade quando si usa questa salsa.
Senza andare per forza fino in Grecia si può provare a riprodurla seguendo la ricetta.
Moussakà: Tagliare e friggere le melanzane, adagiandole poi su di un piatto con carta assorbente. Pulire le patate e farle a fette di mezzo centimetro circa quindi friggerle leggermente. In un’altra padella rosolare nell’olio la cipolla triturata e aggiungere la carne macinata, bagnare con il vino facendolo evaporare ed aggiungere i pomodori pelati e passati, il prezzemolo, sale, pepe e cuocere per 15 minuti. In una teglia stendere uno strato di patate, condirle con poco sale e pepe, disporre uno strato di carne trita e quindi le melanzane salandole leggermente. Finire stendendo uno strato di besciamella e infornare a 180° per 30-40 minuti. Per la besciamella fondere il burro in un pentolino unendo la farina e mescolando con un cucchiaio di legno. Abbassare la fiamma al minimo e unire lentamente il latte continuando a girare per prevenire la formazione di grumi fino a che si addensa, quindi incorporare sale, pepe e noce moscata.
Ingredienti per 6 – 8 persone:
- 3 grandi melanzane rotonde
- 1kg. di patate
- 1 cipolla tritata
- 1kg. di carne macinata
- ½ tazza di vino bianco
- ½ tazza di olio
- 2 pomodori maturi di media grandezza
- prezzemolo tritato
- sale – pepe
- olio per friggere
- 4 tazze di latte caldo
- 8 cucchiai di farina
- 3 cucchiai di burro
- noce moscata
Bruno Fulco