Il “Così fan tutte” di Wolfgang Amadeus Mozart è un’opera delicata, deliziosa, maliziosa e divertente. La pregiatissima edizione eseguita presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ne ha messo in luce tutto lo splendore
Quando componeva il suo “Così fan tutte” il nostro simpatico Mozart forse non pensava al successo che ogni sua esecuzione avrebbe riscosso nel tempo. Composta tra il 1789 ed il 1790 come ultimo titolo della cosiddetta trilogia dapontiana, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia il 23 ed il 27 giugno ne ha proposto una versione assolutamente pregiata.
Il sottotitolo “La Scuola degli amanti” mette in luce il carattere stesso dell’opera. Don Alfonso invita i due giovani Ferrando e Guglielmo a mettere alla prova le loro fidanzate, rispettivamente Dorabella e Fiordiligi. Ne consegue una serie di spassosissimi intrighi che rendono l’opera assolutamente sublime.
Wolfgang Amadeus Mozart si comporta come un birbantello, portando alla luce il carattere assolutamente malizioso dei personaggi. La sua è una musica vibrante, che diverte, che appassiona ma che anche tocca l’anima, che scalda il cuore e che intriga.
Il direttore scelto, Semyon Bychkov, sembra volere privilegiare gli aspetti più romantici dell’opera: gli assoli sono meravigliosi, mentre vi è una certa pesantezza negli ensemble.
Il cast è assolutamente formidabile. Se dovessi esprimere una preferenza, darei la palma agli uomini. Infatti Pietro Spagnoli come Don Alfonso, Paolo Fanale come Ferrando e Markus Werba come Guglielmo vivono la parte anche con grande partecipazione fisica (è una versione da concerto, quindi senza lo spettacolo). Tra le donne primeggia Sabina Puertolas come Despina, complice inconsapevole di Don Alfonso. Meravigliose vocalmente ma meno partecipi Angela Brower come Dorabella e Corinne Winters come Fiordiligi.
Ottimi come al solito i complessi dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Marco Rossi
(Foto di Riccardo Musacchio e Flavio Ianniello)