Il Max Gazzé tour “Alchemaya” ha fatto tappa a Roma domenica 5 agosto con un bellissimo concerto nell’atmosfera suggestiva delle Terme di Caracalla.
Domenica 5 agosto nel tardo pomeriggio qualche tuono ha fatto temere per la tappa romana del tour “Alchemaya” di Max Gazzè. Invece, neanche una goccia di pioggia è caduta alle Terme di Caracalla. E il pubblico si è potuto godere un concerto entusiasmante.
In un’atmosfera quasi magica, vista la cornice di una delle aree archeologiche più suggestive di Roma, Max Gazzè ha diviso il palcoscenico con l’Alchemaya Symphony Orchestra. E ci hanno regalato una serata piena di emozioni musicali.
Ma andiamo con ordine.
“Alchemaya”, prima ancora di essere un tour, è un doppio concept album, con cui Max Gazzè ha voluto far incontrare le sue canzoni con l’orchestra e i sintetizzatori. Èun progetto ambizioso, per definire il quale l’artista ha inventato addirittura un neologismo, parlando di opera “sintonica”, orchestrata dal Maestro Clemente Ferrari.
Il titolo “Alchemaya” è una parola dal greco antico che significa “alchimia” ma anche “fondere”, proprio perché il progetto vuole essere la fusione tra due mondi musicali, che a nostro parere è riuscita molto bene.
Probabilmente il risultato positivo è dovuto al fatto che l’album e il concerto di Max Gazzè “Alchemaya” sono una narrazione. Un racconto doppio, per la precisazione.
Il primo cd, così come la prima parte del concerto, è una vera e propria opera sinfonica divisa in 11 brani.
Max Gazzè vi racconta l’origine e l’evoluzione del mondo e degli esseri umani. Ma lo fa mescolando – torna l’alchimia – storia, mitologia, filosofia, fisica quantistica ed esoterismo.
Il pubblico del concerto può lasciarsi incantare da un racconto misterioso e fantastico, molto cantato e suonato, ma anche recitato, tra una canzone e l’altra, da Ricky Tognazzi.
Già ascoltando il concept album, realizzato e registrato con la Bohemian Symphony Orchestra di Praga, diretta dal Maestro Clemente Ferrari, si resta affascinati dalla creatività di Max Gazzè e di suo fratello Francesco, che scrive con lui i testi, oltre che dalla maestria dell’orchestrazione e dell’esecuzione.
Ma chi ha potuto o potrà assistere al concerto che porta in scena “Alchemaya” avrà vissuto un’esperienza sublime.
In tour l’orchestra non è la Bohemian Symphony di Praga, ma l’Alchemaya Orchestra. Al concerto di Roma, è stata ospite d’eccezione anche la pianista coreana Sun Hee You, esibendosi anche in un virtuosissimo assolo.
Il primo cd dell’album, come la prima parte del live, non sono certo di facile ascolto. Necessitano di attenzione e di curiosità. Forse da questo punto di vista, gli spettatori del concerto sono più facilitati. Infatti, i suoni della musica orchestrale viaggiano più leggeri e ci si può lasciare andare anche solo alla bellezza immediata di quella musica.
Lo stesso Gazzè a metà concerto ci perdona se non siamo riusciti a cantare con lui le 11 tracce dell’opera sintonica. Ci invita, però, a rifarci con i brani della seconda parte.
Come nel secondo cd di “Alchemaya”, la seconda parte del concerto è dedicata, infatti, alle canzoni storiche di Max Gazzè e agli inediti contenuti nell’album.
Tutta la poesia e il romanticismo delle canzoni di Gazzè sono amplificati dall’arrangiamento e dall’esecuzione orchestrale. I fan che avranno ascoltato centinaia di volte un brano come “Mentre dormi”, forse non si aspettavano di provare emozioni nuove a sentirla l’altra sera a Roma.
Anche i brani più scanzonati, quelli addirittura con un ritmo quasi ska, non suonano affatto snaturati in chiave “sintonica”. Sembrano vivere di una nuova freschezza, acquistano originalità.
Con “Alchemaya” Gazzè ha fatto un lavoro coraggioso per un artista popolare. Ha voluto portare avanti un progetto che avesse un senso per il proprio percorso artistico. Ha corso il rischio che potesse non essere compreso o amato da tutti.
Al concerto di domenica ha sicuramente giocato a favore l’uso di spettacolari giochi di luce sulle rovine delle Terme di Caracalla che facevano da sfondo al palcoscenico. In generale, la scelta di luoghi molti suggestivi per il tour estivo di Alchemaya è un valore aggiunto quasi impagabile.
D’altronde, si è aperto proprio a Vieste, davanti al famoso monolite Pizzomunno, protagonista de “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, canzone presente nell’album, presentata a Sanremo ed eseguita in modo emozionante al concerto di Roma.
Le prossime tappe saranno, poi, in luoghi altrettanto spettacolari: lo Sferisterio di Macerata (7 agosto), il Teatro Antico di Taormina (25 agosto) e, dulcis in fundo, l’Arena di Verona (2 settembre). Vi consiglio caldamente di andare, con le orecchie e la mente aperte, per ascoltare un Max Gazzè forse diverso da quello che ascoltiamo in radio, ma capace di far sognare e sorridere comunque.
Stefania Fiducia
Tutte le foto sono tratte dal profilo Facebook ufficiale di Max Gazzè